L'accoltellatore di Marta liberato (e già a Londra) per un errore giudiziario

Inesatta la notifica. Il 15enne colpì con 23 fendenti: pena di 5 anni. Fuori dopo 16 mesi

L'accoltellatore di Marta liberato (e già a Londra) per un errore giudiziario

Sedici mesi fa ha massacrato con 23 coltellate Marta Novello, una donna che non aveva mai visto prima e aveva scelto a caso per procurarsi i soldi per comprare il «fumo». E ora è libero, libero di colpire ancora o anche solo di passare un'estate tranquilla, tanto che è volato a Londra con la mamma.

È polemica attorno alla scarcerazione del quindicenne, condannato per aver ferito la 26enne, che faceva jogging nella periferia di Mogliano Veneto. Una vicenda che aveva scosso l'opinione pubblica. L'efferatezza dell'aggressione e la giovane età della vittima avevano lasciato senza parole gli abitanti del Trevigiano, che adesso tuonano alla notizia che è fuori prigione per un errore burocratico.

Il quindicenne il 22 marzo 2021 aveva deciso di rapinare una persona a caso, per avere i soldi per comprare l'hashish. Al giudice aveva raccontato che con gli amici era arrivato a farsi nell'ultimo anno nove canne al giorno. Così era salito in bicicletta e aveva inseguito la ragazza che faceva jogging nel verde. Prima l'aveva trascinata in un fossato ai lati della strada, poi l'aveva colpita ventitré volte con un coltello. Per fortuna lei si era salvata, dopo essere stata sottoposta a diversi interventi chirurgici.

Il colpevole in primo grado era stato condannato dal Tribunale dei Minori di Venezia a sei anni e otto mesi di reclusione. Pena ridotta successivamente in Appello a 5 anni. Il 21 luglio, in attesa del terzo grado di giudizio, il minore era stato scarcerato per scadenza dei termini per la custodia cautelare in prigione. Il giudice aveva così disposto il trasferimento in una comunità, ma tale decisione non è stata tempestivamente notificata al ragazzo, che si è quindi ritrovato libero.

Nella compilazione dei documenti, infatti, sarebbe stata erroneamente indicata la data del 20 settembre, anziché il 20 luglio, come termine ultimo per la comunicazione. «Da quel che sappiamo si troverebbe a Londra con la madre - ha spiegato il legale di Marta, l'avvocato Alberto Barbaro -. Per la studentessa, i suoi familiari e l'intera comunità sono stati giorni di preoccupazione, considerando che le sentenze hanno riconosciuto la pericolosità sociale del soggetto». «Lo Stato riuscirà a riportare in Italia l'aggressore affinché sconti quella pena definitiva che dovrebbe avere lo scopo di recuperarlo? - ha aggiunto Barbaro -. Per Marta non è facile accettare l'idea che appena sedici mesi dopo averle inferto 23 coltellate, il responsabile sia già a piede libero».

Una perizia ha riconosciuto l'adolescente affetto da una parziale infermità e il suo legale ha presentato ricorso in Cassazione per annullare la condanna. Ma le sbarre del carcere il ragazzo potrebbe non vederle mai più, magari scegliendo di rendersi irreperibile. Indignata anche la comunità di Mogliano Veneto. «Povera Marta - tuonano i vicini della donna - beffata dalla giustizia che avrebbe dovuto proteggerla ora».

«La notizia appare sconcertante e crea evidente disorientamento nella opinione pubblica - sottolinea il deputato forzista Pierantonio Zanettin - appare inaccettabile che tale soggetto, la cui pericolosità sociale è evidente, sia già a piede libero».

La ministra della Giustizia, Marta Cartabia,

intanto attraverso gli uffici del suo gabinetto, vuole vederci chiaro e ieri ha chiesto all'Ispettorato di svolgere «i necessari accertamenti preliminari, formulando all'esito valutazioni e proposte» per far luce sul caso.

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