Lady Soumahoro dribbla i giudici di Latina e punta su Roma per il dissequestro dei beni

A sorpresa la moglie del deputato rinuncia al riesame e prepara la difesa

Lady Soumahoro dribbla i giudici di Latina e punta su Roma per il dissequestro dei beni

Alla fine ha rinunciato al riesame, lady Soumahoro, al secolo Liliane Murekatete. La moglie del deputato eletto con l'alleanza Verdi-Sinistra, ha deciso di non impugnare il ricorso avverso il sequestro di 13 mila euro disposto dalla procura di Latina per l'indagine sulla cooperativa Karibù, di cui lei è stata per anni tra gli amministratori. I difensori di Michel Rukundo e Marie Terese Mukamitsindo hanno invece scelto di presentare ricorso per l'annullamento del decreto di sequestro dei beni. Lo hanno fatto al tribunale di Latina e l'altra mattina le loro posizioni sono state discusse davanti al collegio presieduto dal giudice Gianluca Soana. Gli avvocati Fabio Pignataro e Luca Marafioti hanno illustrato le posizioni dei loro assistiti puntando sulla regolarità della documentazione fiscale e respingendo le accuse di evasione fiscale e false fatturazioni. È la prima volta che gli altri indagati prendono posizione rispetto alle contestazioni mosse loro dalla procura.

All'interrogatorio di garanzia rimasero in silenzio preferendo approfondire gli atti d'indagine. Davanti al riesame hanno respinto le contestazioni sostenendo la bontà della condotta come amministratori della coop Karibù. In aula per la pubblica accusa erano presenti i pm Andrea D'Angeli e Giuseppe Miliano, che hanno presentato a loro volta altra documentazione sulla vicenda. Il collegio si è riservato di decidere e nei prossimi giorni è attesa la sentenza. Le difese di Mukamitsindo e Rukundo hanno anche presentato un ricorso al riesame di Roma questa volta contestando il provvedimento cautelare di interdizione. Infatti, oltre al sequestro dei beni, i tre indagati hanno ricevuto un divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, per la durata di un anno. La discussione dovrebbe avvenire il prossimo 6 febbraio. Ma nel frattempo si è appreso che Liliane Murekatete e il suo legale hanno preferito non rivolgersi al tribunale del riesame del capoluogo pontino, preferendo probabilmente puntare su quello romano. Nelle scorse settimane la strategia della moglie del deputato Soumahoro è stata chiara: da parte sua nega ogni addebito in quanto sostiene di non essere mai stata operativa nel periodo in cui si concentrano le indagini della procura. Murekatete ha prodotto un dossier con documenti che attestano il fatto che fosse in maternità nel periodo delle contestazioni gestionali fatte dai magistrati, portando a sua difesa anche i tabulati telefonici con geolocalizzazione e una testimone che smonterebbe uno dei documenti su cui poggiano le certezze dei pubblici ministeri.

L'inchiesta che vede coinvolti i familiari del deputato Soumahoro sta intanto proseguendo e nei prossimi giorni sono attesi sviluppi in seguito ai controlli eseguiti dalla polizia tributaria su una copiosa documentazione presa dalle amministrazioni comunali di Sezze, Priverno e Roccagorga dove la cooperativa Karibù ha gestito per anni gli appalti per l'accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati.

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