L'ambasciata russa a Roma contro "Il Foglio" per una vignetta

L'ambasciata russa a Roma contro "Il Foglio" per una vignetta

Botta e risposta tra l'ambasciata russa a Roma e il quotidiano Il Foglio, che ieri online e oggi su carta ha replicato sulle proprie pagine. Oggetto del contendere è la vignetta di Makkox apparsa giovedì sul giornale sulla morte del magnate Ravil Maganov, caduto dalla finestra della sua stanza d'ospedale a Mosca. «Si sente spesso dire - scrive l'ambasciata - che la Russia è parte dell'Europa, abbiamo la stessa cultura. Tuttavia Il Foglio ce ne fa dubitare seriamente. La cultura russa assume un atteggiamento rispettoso nei confronti della morte. Lo stesso si può dire della cultura del Tatarstan, basata sulle tradizioni dell'Islam», cui apparteneva «il presidente del cda della compagnia petrolifera Lukoil, Maganov, tragicamente morto a Mosca. Tuttavia Il Foglio ha considerato la sua morte un'occasione buona per una vignetta derisoria...», scrive l'ambasciata su Facebook. «Non insistiamo che la redazione chieda scusa ai parenti e agli amici di Maganov. A quanto pare, in questo giornale si sono semplicemente radunate persone di una cultura diversa», conclude.

Ed ecco la replica apparsa ieri sul giornale diretto da Claudio Cerasa: «Sulla morte di Maganov non sono state aperte ufficialmente indagini, così come non è accaduto nelle altre nove morti sospette di uomini d'affari russi apparentemente suicidi (spesso dopo aver ammazzato la famiglia). (...) Non si sta quindi discutendo del rispetto per la morte di Maganov ma delle cause. La guerra in Ucraina ci ha spesso portati a riflettere sulla cultura russa e sulla sua convivenza con la nostra, in particolare sul rispetto non soltanto della morte, ma anche della vita». «I resoconti - si legge - hanno segnalato la presenza dei cadaveri dei soldati russi lasciati dall'esercito in fase di ritiro, così come di cadaveri ucraini lasciati per le strade con ordigni esplosivi addosso per colpire chi vi si avvicinasse per darne sepoltura.

I resoconti da Mariupol dicono che i corpi delle vittime dell'attacco russo al teatro non sono stati recuperati e ora, nella ricostruzione avviata dalle forze russe, vengono ricoperti dal cemento. Culture diverse? Se è questo il rispetto russo nei confronti della morte, sì, questa volta siamo d'accordo».

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