Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha denunciato il sindaco di Messina, Cateno De Luca, per vilipendio della Repubblica e delle istituzioni costituzionali. Motivo? Le accuse di controlli inesistenti sul caso di un centinaio di siciliani residenti al Nord, che hanno varcato lo stretto. Frasi ritenute dal Viminale «gravemente offensive e lesive dell'intera istituzione, pronunciate pubblicamente con toni minacciosi e volgari». «Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione - sottolineano dal Viminale - le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all'indirizzo del ministero dell'Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore, alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti».
De Luca non si è perso d'animo, anzi valuta una controdenuncia e intanto risponde con un videomessaggio: «Io la denuncia me la prendo perché mi darà modo di difendermi nelle sedi opportune. Avete consentito di far passare dallo Stretto persone e mezzi senza le prescritte autorizzazioni e i controlli.
Le prove ci sono perché le forze dell'ordine hanno denunciato 10 persone non in regola, nonostante i presunti controlli a Villa San Giovanni. Ci vediamo in tribunale signor ministro». Forza Italia si è schierata con il sindaco.
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