Sale di tono la contestazione delle frange anti-monarchiche nel Regno Unito, alimentata da una rilettura storica del passato coloniale britannico riportato di attualità anche dalla protesta globale contro il razzismo di movimenti come «Black Lives Matter». Ne ha fatto le spese ieri re Carlo III, bersagliato - ma non colpito - da un lancio di uova nella storica città di York, nel nord dell'Inghilterra, dove era giunto in visita assieme alla regina consorte Camilla per inaugurare, a due mesi dalla sua ascesa al trono, una statua dedicata alle defunta Elisabetta II.
L'episodio si è consumato di fronte alle telecamere e si è concluso con l'arresto immediato del contestatore, un giovane di pelle bianca trascinato via dagli agenti della polizia locale. Tutto è avvenuto mentre la coppia reale attraversava a piedi il centro cittadino salutata da centinaia di persone assiepate dietro le transenne. Le immagini hanno mostrato chiaramente il volo di alcune uova in direzione del sovrano, uno dei quali è passato a poca distanza dalla sua spalla destra prima di rompersi sull'asfalto.
Carlo, 74 anni tra pochi giorni, è rimasto imperturbabile, mentre la sicurezza gli faceva scudo, limitandosi a guardarsi intorno e a rivolgersi a una donna in divisa al suo fianco per avere indicazioni su come proseguire il percorso.
L'audio ha permesso di cogliere il senso della protesta: rivelato dalle urla di disapprovazione del lanciatore contro la colpe storiche della corona al vertice di «un Paese costruito sul sangue della schiavitù». Parole a cui il grosso della folla presente ha replicato al grido di «vergognati» e «God save the King».
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