L'annuncio della Segre: "Sì, incontrerei Salvini"

La senatrice a vita dopo le parole del leader della Lega: “Io non odio, perché non aprire la porta?”

L'annuncio della Segre: "Sì, incontrerei Salvini"

Un incontro contro tutte le polemiche di questi giorni. Salvo intoppi dell'ultima ora, Liliana Segre si vedrà a quattrocchi con Matteo Salvini. "Certo, perché non dovrei vederlo. Se lui mi vuole incontrare, perché no?", le parole d'apertura della senatrice a vita a margine dell’incontro "L'etica della responsabilità: dalla memoria all'universalità dei diritti", al Teatro Eco di via Fezzan, a Milano.

L'ottantanovenne sopravvissuta agli orrori dell'Olocausto e testimone della Shoah ha aggiunto: "Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?".

Nelle scorse ore, il capo politico del Carroccio aveva espresso la sua volontà di incontrarsi con la Segre. Intervistato dal Corriere della Sera, infatti, l'ex titolare del Ministero dell'Interno si era così espresso: "È una persona che merita tutto il mio rispetto e le chiederò quanto prima un incontro".

Il leader leghista ha risposto nel merito della polemica circa l'astensione in Parlamento sul voto alla commissione Segre contro l'odio: "Se ci si fosse limitati all'antisemitismo non avrei avuto problemi. Le commissioni etiche, però, le lascio all'Unione Sovietica...". A tal proposito, l'ex titolare del Viminale ha aggiunto: "Chi nega l’Olocausto va curato da uno bravo bravo. Ma sul fatto di mettere in mano a una commissione partitica il giudizio di cosa è razzismo ho qualche dubbio. Sull'antisemitismo nessun problema: vanno curati sia quelli che vanno in giro con la svastica sia quelli con falce e martello. Di sicuro Liliana Segre può insegnarmi qualcosa, Mario Balotelli no".

E proprio in relazione all’astensione in Aula dell'interno centrodestra, la senatrice a vita si è detta delusa e stupita: "Non pensavo che he davanti a una mozione che proponeva l'istituzione di una commissione contro l'odio ci potessero essere dei distinguo. Dagli interventi che ho seguito ho immaginato che una parte si sarebbe astenuta ma poi ho notato che molti astenuti al momento dell'annuncio dell'esito del voto sulla mozione hanno applaudito".

"Voglio pensare – ha continuato - che le coscienze e le anime di chi ha votato in un certo senso contro astenendosi, non siano tutte insensibili, ma che si siano adattate a quegli ordini politici di partito…".

Infine, Liliana Segre mostra ottimismo verso i lavori della Commissione anti-odio che porta il suo nome: "Si farà e saranno tutti a partecipare".

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