È allo stesso tempo un ritorno all'antico, all'indomita battaglia per la libertà, ma anche il segno di tempi nuovi. Tempi nei quali il nemico è il più delle volte impalpabile, liquido, annidato nelle pieghe di una modernità sfuggente. Silvio Berlusconi segue con crescente preoccupazione l'evolversi della crisi a Caracas e la presa di posizione del governo Conte non manca di stupirlo, anzi di indignarlo. Il sostegno occulto al dittatore Maduro finisce per essere l'ennesima riprova di un'incapacità, un'inesperienza che si riflette, ora, nel non avere la corretta visione di ciò che accade. Ma probabilmente, ragiona Berlusconi, nasconde anche quel po' di sostrato ideologico che si cela nei Cinquestelle: movimento composto, aveva detto l'altro giorno, da «comunisti da strada che vogliono cambiare il Paese con tutte le peggiori ricette della sinistra comunista e con l'invidia sociale... Il M5S è una forza politica moderna nell'uso degli strumenti di comunicazione, ma vecchissima nelle idee e nelle proposte: c'è tutto il peggio del '900».
Nel suo giro elettorale abruzzese, il leader di Forza Italia ritaglia con piacere uno spazio per ricevere una delegazione della comunità venezuelana residente in Regione. La foto che lo staff invia poi per Instagram non lascia dubbi sulla posizione già espressa da Berlusconi a proposito di questo momento di così grande sofferenza per un popolo affratellato all'Italia da mille vincoli di storia. L'ex premier si fa ritrarre dietro un gran bandierone e il messaggio postato spiega che «il Venezuela ha bisogno subito di elezioni democratiche e libere. Forza Italia è dalla parte del popolo venezuelano e della democrazia, sempre!». Una posizione che si attesta in linea con la Ue e che il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, non si stanca di ribadire in queste ore, chiedendo a tutti i Paesi il sostegno al «presidente ad interim Juan Guaido, riconoscendolo fin da ora».
Tajani trova «molto grave» la posizione dissonante del governo italiano. «In Venezuela vive una delle più grandi comunità italiane nel mondo che non può essere abbandonata nelle mani di un dittatore efferato - spiega -: lì si muore di fame, i bambini muoiono perché non possono essere curati, milioni di persone stanno scappando da un paese che ha una ricchezza enorme nel sottosuolo, e l'Italia blocca l'Europa per difendere la democrazia... Questo è veramente inconcepibile, offende milioni di italiani che sono nel mondo e che si aspettano dall'Italia un segnale forte, proprio in difesa della libertà e della democrazia». Difesa che, dice il senatore azzurro Malan, emerge con chiarezza nel messaggio di Berlusconi, «dove si evidenzia l'ambiguità, le bugie e le ipocrisie del governo italiano, che va dalle dichiarazioni apertamente pro-Maduro di parecchi esponenti del M5S alla ostentata equidistanza tra il dittatore e la gente oppressa sostenuta da Conte e Moavero, fino alla condanna contro il comunista Maduro di Salvini...
Una gran confusione!». Dilettantismo, sottolinea la capogruppo al Senato, Annamaria Bernini, che fa emergere «come Berlusconi, da gigante della politica estera, abbia sempre saputo schierarsi dalla parte giusta della storia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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