L'appello di Kuleba "Dateci più mezzi, noi daremo la vita". A Berlino: fate di più

Il ministro degli Esteri ucraino a Bruxelles: "Ipocrita chi dice di volerci dare solo armi difensive". Gli Usa rispolverano la legge che usarono contro Hitler. L’Ue propone altri 500 milioni di aiuti militari

L'appello di Kuleba "Dateci più mezzi, noi daremo la vita". A Berlino: fate di più

L'Occidente metta le armi pesanti e gli ucraini continueranno a mettere la propria la vita per ribaltare le sorti del conflitto in Ucraina. L'uomo della diplomazia di Kiev, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, insiste sul suo cavallo di battaglia da Bruxelles, dove ha partecipato alla ministeriale della Nato, ai bilaterali con gli alleati e ha incontrato il segretario generale Jens Stoltenberg. «Sono venuto con tre temi nella mia agenda: armi, armi, armi», ha annunciato Kuleba. «Sappiamo combattere, sappiamo vincere, ma senza forniture sufficienti, saranno vittorie accompagnate da sacrifici enormi. Più armi avremo e prima arriveranno, più persone saranno salvate. Per quanto sembri bizzarro, le armi servono alla causa della pace».


L'urgenza di Kiev è avviare una controffensiva in grado di ribaltare la situazione sul campo. La difesa non può bastare. Ecco perché il governo ucraino mette il dito nella piaga: «Chi dice di volerci dare armi difensive ma non offensive è un ipocrita». La ragione la spiega Stoltenberg: «L'Ucraina sta combattendo una guerra difensiva. Quindi questa distinzione non ha alcun vero significato». E il principale imputato di questo atto d'accusa è la Germania, tirata direttamente per la giacchetta da Kuleba, che prima ringrazia, poi affonda: «La Germania è passata dal non fornire alcun tipo di equipaggiamento ai sistemi anti-tank. Ma è chiaro che ha la capacità e la possibilità di fare di più: quello che mi preoccupa sono i processi decisionali a Berlino, loro hanno tempo e noi no».


Cosa si aspetta Kiev dai tedeschi? «La Germania ha a disposizione vecchi carri armati della Ddr, tecnicamente dismessi dagli anni Novanta, ma pronti a essere utilizzati», ci spiega Claudio Bertolotti, esperto di intelligence e terrorismo dell'Ispi e direttore di Start InSight, società di analisi strategica. «L'ambizione dell'Ucraina è avviare azioni controffensive. E per farlo servono tank e aerei. Questi ultimi sarebbero un pretesto troppo ghiotto per spingere la Russia verso un'estensione del conflitto. Ma armi anticarro e carri armati potrebbero garantire agli ucraini una buona potenza di fuoco per contrattacchi decisivi. Ecco perché la Repubblica ceca ha già inviato i T-72 di epoca sovietica». Lo sanno bene i comandi militari britannici, che stanno predisponendo piani operativi per un aumento delle forniture belliche a Kiev e - secondo indiscrezioni del Times - stanno valutando anche l'invio di blindati entro «tre settimane».


Si entra dunque in nuova fase del conflitto. Stoltenberg promette di «rafforzare ulteriormente il sostegno all'Ucraina», senza perdere di vista l'obiettivo di evitare un'escalation. L'aiuto «cambierà in base alle esigenze di questa seconda fase», spiega il vice segretario Nato, Mircea Geoan, a Piazzapulita su La7.


È chiaro che le prossime settimane saranno cruciali per l'esito del conflitto. E l'Unione europea intende fare la sua parte. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel annuncia che Bruxelles proporrà ai Paesi membri di aumentare di altri 500 milioni il fondo per il sostegno militare all'Ucraina (European Peace Facility), portandolo a 1,5 miliardi. Anche il G7 farà la sua parte. Dopo l'annuncio di nuove sanzioni contro Mosca, compreso lo stop a investimenti nel settore energetico, i Grandi promettono a Kiev ulteriore assistenza «con attrezzature militari e mezzi finanziari».


Last but not least, gli Stati Uniti rispolverano una legge utilizzata contro Hitler, il Lend-lease Act approvato dal Senato e in attesa del via libera della Camera, che «accelererà il trasferimento di importanti equipaggiamenti militari in Ucraina, riducendo anche la burocrazia». Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov replica stizzito: «Fornire armi all'Ucraina molto probabilmente avrà un effetto negativo sui colloqui».

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