«La montagne Sainte-Victoire» del pittore francese Cézanne, stimato oltre cento milioni di dollari. E poi «Yellow over purple» di Rothko e «Maternità II» di Gauguin, entrambe acquistate all'inizio degli anni Duemila rispettivamente per 14,3 e 39,2 milioni di dollari. Senza dimenticare «La foresta di betulle» di Klimt, aggiudicata nel 2006 per 40,3 milioni di dollari, e «Small false start» del pittore americano Johns, che vale oltre 50 milioni di dollari. Sono alcuni fra i capolavori della collezione privata del defunto cofondatore di Microsoft Paul Allen, che saranno messi all'asta dalla casa newyorkese Christie's il prossimo novembre.
Un tesoro stimato in oltre un miliardo di dollari, che potrebbe portare a un incasso record assoluto. Il ricavato è già stato interamente destinato in beneficenza, anche se ancora non è stato reso noto il destinatario finale. La collezione messa in vendita conta almeno 150 opere e spazia dagli antichi maestri ai giganti contemporanei. Ci sono opere di Canaletto, Botticelli, Brueghel, Renoir, Manet, Monet, Gauguin, Cèzanne, Klimt, oltre a capolavori di Rothko, Hopper, Calder, Ruscha e Hockney. Tutti collezionati da Allen, scomparso nel 2018 all'età di 65 anni a causa di un tumore, e ideatore insieme con Bill Gates del sistema operativo per pc che ha portato al successo Microsoft, il gigante hi-tech fondato nel 1975. Conosciuto principalmente come pioniere della tecnologia fin dalla metà degli anni '70, Allen si è guadagnato anche la reputazione di serio filantropo e collezionista d'arte, una vocazione intorno alla quale è però sempre stato molto discreto, nonostante l'inserimento nell'annuale «Top 200 collectors» nel 1997. Dopo aver contribuito al successo planetario di Microsoft, Allen lasciò la Silicon Valley nel 1983 per problemi di salute, ma anche a causa dei cattivi rapporti con Gates, rimasto alla guida del colosso fino al Duemila. Dopo la sua scomparsa, il patrimonio miliardario stimato dalla rivista Forbes in 20,3 miliardi di dollari - è finito alla sorella Jody Allen, rimasta anche presidente della sua società di investimenti Vulcan. Proprio lei ha deciso di devolvere in beneficenza il super tesoro di opere d'arte. Durante la sua vita, Allen ha distribuito due miliardi di dollari in fondi legati a cause mediche, ambientali e culturali. Tra i suoi altri impegni in ambito culturale, la fondazione del «Museum of pop culture» di Seattle nel Duemila e della «Seattle art fair» nel 2015. Adesso questa nuova iniziativa degli eredi, «un evento importante per il mercato e per il mondo dell'arte commenta Guillaume Cerutti, amministratore delegato di Christie's -. Il fatto che abbracci cinque secoli di grande arte, da Botticelli a Hockney, oltre al fatto che la vendita sia dedicata alla filantropia, rende questo progetto straordinario. È qualcosa di molto speciale. La figura ispiratrice di Paul Allen, la straordinaria qualità e diversità delle opere e la destinazione dei proventi della vendita delle opere d'arte creano una combinazione unica che renderà l'asta un evento di portata senza precedenti».
L'attuale record per una collezione d'arte è stato stabilito la scorsa primavera dalla ex coppia americana di magnati Harry e Linda Macklowe, con 922 milioni di dollari in diverse aste da Sotheby's. Un primato destinato a essere polverizzato da una vendita già entrata nella storia del collezionismo d'arte.
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