Il lavoro "proibito" del consulente di Delrio

Collaboratore del ministro va a dirigere «Confetra». Ma il testo unico glielo vieta

Il lavoro "proibito" del consulente di Delrio

Il primo punto fermo nella storia l'ha messo l'Anticorruzione di Raffaele Cantone con la delibera che censura l'assunzione di Luigi Merlo, ex presidente renzianissimo del porto di Genova, da parte della «Msc». E questo perché tra Merlo marito dell'ex candidata governatrice Pd della Liguria, Raffaella Paita e la Msc «vi sono stati diversi e consistenti rapporti sia di natura autorizzativa sia concessoria». Merlo, «in qualità di presidente dell'ente ha personalmente sottoscritto numerosi di tali atti», scrivono i commissari dell'Anac. Una situazione di possibile conflitto d'interessi che, secondo il Testo unico del Pubblico Impiego, impedirebbe un immediato passaggio dai ranghi della Pa a quelli delle imprese private con cui si è direttamente dialogato, se non dopo tre anni. Sia Merlo che Msc hanno però contestato la decisione annunciando ricorsi in sede giurisdizionale.

Non un caso isolato, questo, comunque. Un'altra transizione stavolta meno «rumorosa» si è verificata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti verso una realtà privata. È quella di Ivano Russo, giovanissimo collaboratore del ministro Graziano Delrio pochi giorni fa nominato direttore di «Confetra», la federazione delle associazioni operanti nella logistica che fa capo a «Confindustria».

Russo è il figlio di uno storico collaboratore del presidente emerito Giorgio Napolitano con un passato all'Unione Industriali di Napoli e una passione per la politica che l'ha portato prima nell'orbita dalemiana e successivamente in quella renziana. Il provvedimento dell'Anac, se confermato dalla giustizia, potrebbe avere effetto anche sulla sua nomina.

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