Lavrov e la nave ferma in Turchia. "Occorre subito risolvere il caso"

"Occorre affrontare la situazione del fermo della nave russa per il trasporto di merci secche al largo delle coste turche"

Lavrov e la nave ferma in Turchia. "Occorre subito risolvere il caso"

«Occorre affrontare la situazione del fermo della nave russa per il trasporto di merci secche al largo delle coste turche», ha intimato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov dopo che, secondo quanto annunciato dall'ambasciatore ucraino in Turchia, le autorità doganali turche hanno fermato l'1 luglio una nave cargo russa, che trasportava circa 7mila tonnellte di grano, in rotta dal porto ucraino di Berdyansk a Karasu. L'Ucraina aveva chiesto il sequestro della nave, che si trovava al largo della costa turca, accusando la Russia di aver rubato grano ucraino, accusa negata dalla Russia. Ma secondo la versione dell'agenzia di stampa russa Tass, che citava una sua fonte nello scalo, la nave era solo in attesa delle autorizzazioni delle autorità turche per entrare in porto ed essere scaricata.

Dalla Turchia ieri intanto è arrivata una conferma che il mercantile è stato fermata dalle autorità turche davanti al porto di Karasu. Un dipendente della compagnia portuale Ic Ictas ha confermato all'agenzia Dpa che le autorità doganali turche hanno per ora negato il passaggio della nave, la Zhibek Zholy. Domenica l'ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bodnar, aveva detto che ieri ci sarebbe stata una decisione sulle sorti della nave, che - affermava - era «all'ingresso del porto» di Karasu, «fermata dalle autorità doganali della Turchia».

Secondo il sito «MarineTraffic», la Zhibek Zholy è arrivata da Novorossiysk, in Russia. Su Telegram, invece, Yevhen Balytskyi - nominato di recente dalla Russia come governatore delle aree occupate a Zaporizhzhia - aveva scritto nei giorni scorsi che la nave era salpata giovedì dal porto ucraino di Berdyansk.

La vicenda rischia di mettere in imbarazzo la Turchia, il cui presidente

Recep Tayyip Erdogan si è offerto come mediatore tra le parti in conflitto con la supervisione delle Nazioni Unite, per evitare che decine di tonnellate di grano marciscano nei silos di Odessa e non solo a causa della guerra.

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