Salvini riapre il doppio forno. E non molla i Cinque Stelle

Dalla D'Urso anticipa i temi sul tavolo: «Azione comune per ridurre le tasse». Il governo? «Avanti altri 5 anni»

Salvini riapre il doppio forno. E non molla i Cinque Stelle

Roma - Prima di andare da Silvio Berlusconi ad Arcore, Matteo Salvini sembra preoccupato di tranquillizzare Luigi Di Maio sull'alleanza di governo.

Nel salotto Mediaset di Barbara D'Urso, il vicepremier leghista si barcamena ad arte. «Cercherò di concordare con Berlusconi una linea politica, intendo andare avanti con l'azione di governo, ho fatto un'alleanza e la rifarei», avverte il leader del Carroccio. Insomma, dice agli azzurri, non illudetevi che rompa con il M5S per un nuovo esecutivo del centrodestra, che «torni a casa», come volete voi.

Un po' come farebbe un marito che va al colloquio con la moglie o ex-moglie ma non vuole dispiacere l'amante, Salvini a a Domenica Live, assicura che i rapporti con il leader di Forza Italia, padre storico della coalizione che lo ha portato al potere, «sono sempre stati buoni» e che per lui ha «enorme stima». Però, ne parla al passato, quasi a sottolineare che ormai tutto è cambiato: «É stato un grande nella politica, nel calcio, nell'editoria, nella televisione, è stato il primo a spezzare il monopolio della Rai», dice con un omaggio ai tempi che furono.

Quello che per Fi dev'essere un nuovo patto per il centrodestra, Salvini vuole derubricarlo ad «incontro privato», una visita di cortesia tra cena e tv: «Vado da Berlusconi a vedere il Milan perché lui ha la televisione più grossa della mia», scherza. Di Maio capisce l'antifona e fa eco: «La cena tra Berlusconi e Salvini riguarda il centrodestra, noi abbiamo un accordo di governo e con quello andiamo avanti».

Il duetto tra i due vicepremier prosegue con Salvini chespazza via ogni ombra sul loro buon accordo. La tragedia di Genova? «É materia troppo seria e importante per pensare a liti o divisioni con il premier Conte o il vicepremier Di Maio». E con una boutade ai giornalisti: «Da 3 mesi cercano di dividerci e di farci litigare. Andiamo avanti per 5 anni, per governare questo Paese, non litighiamo né sui ponti né sulle poltrone».

Tornando all'incontro di Arcore, il leader leghista precisa che una cosa sono i legami personali con il Cavaliere e una cosa il giudizio sulla linea politica che il partito, guidato anche dal vicepresidente Antonio Tajani, segue dall'opposizione. Il ministro dell'Interno dice di aver già spiegato a Berlusconi «che alcune cose non sue ma dei parlamentari di Fi non le ho capite: ci siamo impegnati per anni sul taglio dei vitalizi, questo governo le ha fatte in due mesi e hanno votato contro con il Pd. Comunque stasera parleremo del futuro».

Il futuro, appunto, che vuol dire azione di governo dei prossimi mesi e Salvini preme perché cambi l'atteggiamento di Fi, chiede collaborazione. E il futuro è, prima delle europee, le prossime elezioni regionali. «Ritengo - dice Salvini- che dove amministra il centrodestra stiamo lavorando bene e le tasse o non aumentano o diminuiscono. Affrontata la sfida dell'immigrazione, la prossima è quella del lavoro e delle tasse. Vedrò di concordare un'azione politica, che già porto avanti con i 5S, per ridurre le tasse». Oltre a flat tax e legge Fornero, aggiunge, «sentirò Berlusconi se ha altro da proporre perché ha anni di esperienza». Però, il Capitano avverte che sul reddito di cittadinanza andrà avanti. «Quello che c'è nel contratto lo rispetto». Da Fi vuole che si distingua dal Pd.

Dice di Matteo Renzi che «si è creduto un dio e si è montato la testa, ha perso il contatto con la realtà». L'azzurra Mara Carfagna, avverte: «Nessuno pensi di poter essere autosufficiente. Quest'illusione ha rovinato Renzi e Salvini ha detto di non voler commettere gli stessi errori».

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