Ue, il patto dei sovranisti: scoppia la rissa Letta-Salvini

Il Carroccio firma l'alleanza con Meloni, Le Pen, Orban e altri partiti sovranisti. Furia di Enrico Letta: "Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban"

Ue, il patto dei sovranisti: scoppia la rissa Letta-Salvini

Nasce l'Unione dei patrioti europei, fortemente voluta dalla presidente del Rassemblement National Marine Le Pen e da politici di spicco quali Viktor Orban (Ungheria), Jaroslaw Kaczynski (Polonia), Santiago Abascal (Spagna) e gli italiani Giorgia Meloni e Matteo Salvini: la notizia è sufficiente a far saltare la mosca al naso ad Enrico Letta, che biasima apertamente il leader della Lega per la scelta fatta.

Impensabile, secondo il neo-segretario del Partito democratico, che il Carroccio possa da un lato sostenere Mario Draghi e dall'altro appoggiare questo nuovo gruppo formatosi in ambito europeo.

Un altro indirizzo per l'Ue

Sottoscritta da numerose forze politiche europee, questa nuova alleanza non è nata per traghettare gli Stati fuori dall'Ue, bensì per darle una direzione alternativa, che mira a tutelare l'identità dei singoli Paesi. L'intenzione, come spiegato dalla stessa Le Pen, è quella di rispettare popoli e nazioni, dal momento che per i firmatari è impensabile l'idea di "popoli sottomessi all’ideologia burocratica e tecnocratica di Bruxelles, che impone norme in tutti gli ambiti della vita quotidiana". L'Ue deve essere riformata, questo lo scopo dei partiti sovranisti che hanno firmato la dichiarazione.

"Le nazioni si sentono lentamente spogliate del loro diritto ad esercitare i loro legittimi poteri sovrani", si legge nel documento, come riportato da Il Corriere. "L’uso delle strutture politiche e delle leggi per creare un Superstato europeo è una manifestazione della pericolosa e invasiva ingegneria sociale del passato, situazione che deve indurre ad una legittima resistenza. Siamo convinti che la cooperazione delle nazioni europee dovrebbe essere basata sulle tradizioni, il rispetto della cultura e della storia degli stati europei, sul rispetto dell’eredità giudaico-cristiana dell’Europa. Riaffermiamo la nostra convinzione che la famiglia è l’unità fondamentale delle nostre nazioni. La politica a favore della famiglia dovrebbe essere la risposta rispetto all’immigrazione di massa".

Questa nuova alleanza di natura sovranista, un giorno, potrebbe portare alla formazione di un gruppo di ben 115 deputati in parlamento europeo, cosa che preoccupa non poco gli altri schieramenti. Abbandonato il Ppe, Viktor Orban si è schierato con la Le Pen e gli italiani Meloni e Salvini. Fa discutere, però, la partecipazione della Lega all'Unione dei patrioti europei, dal momento che il governo Draghi è molto vicino ad Emmanuel Macron, nemico di Le Pen, ed il Carroccio fa parte della maggioranza. Da che parte sta la Lega?

Le critiche di Letta e la polemica

Non ha risparmiato critiche il segretario dem Enrico Letta che, commentando l'adesione della Lega all'Unione dei patrioti europei, ha dichiarato: "Non si può stare allo stesso tempo con l'europeismo e con Orban. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban. Semplicemente, non si può".

A rispondere al leader del Partito democratico è stato il deputato e vicesegretario del Carroccio Lorenzo Fontana. "Letta può stare sereno", ha affondato, citando Renzi. "I suoi socialisti sono stati alleati di Orban per anni e fino a pochi mesi fa, visto che il leader ungherese faceva parte del Ppe. Se è così in imbarazzo può uscire dal governo Draghi che grazie al cielo lo ha ampiamente smentito su Mes, riaperture e patrimoniale. Non ci mancherà", ha aggiunto. Del resto lo stesso Letta, commentando i malumori della Lega in merito alla questione coprifuoco, aveva già invitato gli alleati del Carroccio ad abbandonare la maggioranza.

In merito alla questione, Matteo Salvini ha affermato, come riportato da Agi: "Ho una linea sola: io sono per l'Italia, in Italia e in Europa. Sosteniamo il governo Draghi perchè Draghi ha restituito autorevolezza e dignità all'Italia in Europa".

E ancora: "Alcune regole europee, penso all'immigrazione, vanno cambiate perchè l'Italia non può essere il campo profughi d'Europa. Gli ungheresi sceglieranno il premier ungherese, i francesi il presidente francese".

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