La Lega invoca Zaia per le Europee. Spunta l'ipotesi congresso ad aprile

Salvini ha chiesto a tutti i governatori di scendere in campo per l'Ue. Il presidente veneto non ha sciolto la riserva. Confermato Vannacci

La Lega invoca Zaia per le Europee. Spunta l'ipotesi congresso ad aprile
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La Lega è un partito in grande fermento. Tre temi caldi dimorano sul tavolo di via Bellerio: i prossimi risultati da raggiungere al governo, l'eventualità di anticipare il congresso nazionale, la composizione delle liste sulle Europee. Sul primo punto, la strada scelta resta quella della concretezza e del buon senso. Il leader Matteo Salvini, dopo il significativo risultato ottenuto con il Codice della strada, resta concentrato sul Ponte sullo stretto, sulle infrastrutture, sui trasporti e sulla sicurezza dei cittadini. Di obiettivi ne sono stati raggiunti. Ma ci sono ulteriori traguardi da tagliare. E prime pietre da posare.

Nel partito, qualcuno sostiene che il tesseramento anticipato (entro fine marzo) possa essere il preludio al congresso nazionale in aprile. Se ne parla ma non ci sono conferme effettive. Non esistono alternative al vicepremier come segretario: al limite, il congresso potrebbe essere utile per compattare ancora di più il Carroccio in vista delle elezioni per il Parlamento europeo. Forza Italia lo sta celebrando in questi giorni. E se qualcuno dovesse avere velleità di scalate dopo le Europee, troverebbe la segreteria appena blindata.

Capitolo candidature: c'è molto movimento. Il convitato di pietra è Luca Zaia. Dopo la bocciatura del terzo mandato in Parlamento, il governatore del Veneto, a meno di ripensamenti in maggioranza, dovrà abbandonare la guida della sua Regione dopo il prossimo, e ultimo, biennio. Fonti a lui vicine fanno sapere al Giornale che la partita è lunga e che alla fine del mandato mancano ancora due anni. Salvini ha però chiesto ai governatori di scendere in campo per Strasburgo e Bruxelles. Anche la governatrice dell'Umbria Donatella Tesei potrebbe essere della partita. Fedriga è più coperto, anche perché la candidatura di Zaia sarebbe detonante. «Quando il partito chiama, bisogna rispondere, come spesso abbiamo fatto tutti», ci fa sapere, con una vena critica, un attuale parlamentare europeo leghista. Il governatore si è espresso a microfoni aperti sull'esito del voto sul terzo mandato: «Trovo strano che ci siano delle persone che votano a favore del blocco dei mandati di sindaci e presidenti di regione che sono eletti direttamente dal popolo e poi vai a vedere il curriculum di alcune persone e da quattro o cinque legislature che sono in Parlamento». Nel Nord Est c'è chi Zaia lo invoca. «Vorremmo tanto che accettasse la candidatura, perché è un presidente fantastico. Non potrebbe che apportare un grande contributo di esperienza e capacità. Cose di cui tutti abbiamo bisogno», dichiara il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint, che con ogni probabilità sarà la new entry di quel collegio. Questione Vannacci: forse sarà il capolista ovunque, forse si concentrerà soprattutto al Nord. Dalla Lega non trapelano dubbi sulla presenza in lista del generale. C'è chi, calcolatrice alla mano, ritiene probabile che il seggio di Vannacci scatti nella circoscrizione del Nord Ovest, dove ci saranno anche Tovaglieri, Sardone, Zanni e Ciocca. Del Nord Est si è detto: dipende tutto da Zaia, che non ha ancora deciso.

Al centro, le punte di diamante restano Ceccardi, Abbruzzese e Cangemi. Al Sud, forte dell'accordo con Cesa, Salvini può contare su Aldo Patricello, soprannominato «mister preferenze». Blindata anche la candidatura dell'uscente Annalisa Tardino nella circoscrizione di Sicilia e Sardegna.

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