Mentre Matteo Salvini e Flavio Tosi sono arrivati all'atto finale con il divorzio dal Carroccio da parte del sindaco leghista, la guerra "padana" si sposta a Roma. E’ lì, tra Montecitorio e palazzo Madama, che gli effetti dello strappo potrebbero farsi sentire molto presto. Cinque deputati e tre senatori, per un totale di otto parlamentari: sono questi i numeri su cui Tosi può contare, almeno sulla carta. L’enclave più numerosa è alla Camera, dove il gruppo leghista scenderebbe sotto il numero di 20, il minimo per un gruppo parlamentare. Attualmente i leghisti sono venti precisi, dunque basterebbe anche un solo addio per far sparire il gruppo: ma i precedenti vengono in soccorso alla truppa fedele a Salvini.
Dal gruppo uscirebbero tutti e cinque i deputati veneti. Sicuri al 100% il veronese Matteo Bragantini (che è anche numero due del gruppo) e il veneziano Emanuele Prataviera. In bilico il padovano Roberto Caon, Filippo Busin e Marco Marcolin. In Senato di sicura fede tosiana ci sono Patrizia Bisinella (compagna del sindaco di Verona), la bellunese Raffaela Bellot ed Emanuela Munerato, operaia di professione, che a fine 2011 si presentò in Aula alla Camera con la divisa da lavoro per il suo intervento sulla sfiducia alla manovra di Monti.
A palazzo Madama, nessun problema di numeri: il Carroccio passerebbe dagli attuali 15 a 12 senatori, quando il limite minimo è dieci. E tuttavia, per una pattuglia parlamentare formata da 35 unità, l’addio di 8 eletti non sarebbe una passeggiata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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