Lega, summit sovranista. "Basta veti dai Popolari"

Salvini raduna i leader della destra, da Le Pen a Wilders. "Centrodestra unito anche nella Ue"

Lega, summit sovranista. "Basta veti dai Popolari"
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Libertà, lavoro, sicurezza, le parole d'ordine ma anche «common sense», tradotto «buon senso». È quello che Salvini si aspetta dagli alleati di centrodestra in vista delle Europee, per superare «i veti incomprensibili» che il Ppe, e quindi Forza Italia, ha finora posto su alcuni degli amici della Lega a Bruxelles, in prima linea Marine Le Pen, i tedeschi di Afd e il leader del Pvv Geert Wilders, fresco del grande exploit alle politiche nei Paesi Bassi. I partiti cioè della cosiddetta «ultradestra» europea, uniti alla Lega nel gruppo Identità e democrazia a Bruxelles, e che domenica saranno alla Fortezza da Basso di Firenze (capienza massima 2mila persone) per un evento, il primo di una serie, in vista delle elezioni del prossimo giugno.

Al momento sono confermate 14 delegazioni di altrettanti partiti europei. Più di quelli (9) presenti attualmente nel gruppo Id. Questo «ci fa pensare che il gruppo Identità e Democrazia» dopo le europee «sarà sicuramente più forte», dice Salvini. L'obiettivo dichiarato è semplice: «Una maggioranza in Europa che non abbia i socialisti al suo interno, questa è la prima storica occasione per il centrodestra di avere i numeri per farlo. Se tutto va come sta andando nelle varie elezioni» nei paesi europei, Salvini si aspetta che i partiti sovranisti raccolgano un numero di voti sufficienti per essere determinanti e quindi superare i veti degli alleati di centrodestra, perché «preferire i socialisti o Macron alla Le Pen è abbastanza curioso, contiamo possa essere superato». A Firenze ci sarà Geert Wilders, a meno che gli impegni nella formazione del nuovo governo non cambino l'agenda del leader e probabile prossimo premier olandese. Marine Le Pen parlerà con un videomessaggio ma dal palco interverrà il suo braccio destro Jordan Bardella, presidente di Rn e candidato alle Europee. Poi il leader di Afd e capogruppo al Bundestag, Tino Chrupalla, e altri leader di partiti già nel gruppo Id e altri in forte crescita che si candidano ad entrarci, come i portoghesi di Chega e i polacchi di Konfederacja. Non un «cantiere nero», ma «un manifesto per un'altra Europa fondata su libertà, sicurezza, famiglia», contro «la pseudo-ideologia green», l'obbligo di auto elettriche che favorisce la Cina, tema sul quale il leader della Lega tira un'altra bordata all'indirizzo del Ppe che «non so perché abbia votato alcune sciocchezze green senza senso». Dice di non essere in competizione «né con la Meloni né con Tajani», anche se è inevitabile, e il test delle Europee sarà importante per misurare le forze nel governo italiano e recuperare voti rispetto a Fdi. Però, ripete Salvini, l'obiettivo è «riunire tutto centrodestra europeo che oggi è diviso tra popolari, conservatori e identitari». Per via di questa divisione «è impensabile fare una iniziativa elettorale comune», per le europee, «tra chi è in maggioranza con i socialisti e chi ha idee completamente diverse». Quindi la campagna sarà ognuno per sé. L'impegno però è che «il 10 giugno ci si riunisca in una unica maggioranza di centrodestra in Europa», «senza esclusioni e senza veti, dire ancora prima delle elezioni non governerò con Wilders o le Pen mi sembra poco costruttivo».

I centri sociali a Firenze si sono già mobilitati per contestare l'evento di Id.

«Come antifascisti e antifasciste rifiutiamo categoricamente la presenza di questi soggetti nella nostra città» dice il Centro popolare autogestito (Cpa) Firenze Sud che la lancia la «mobilitazione antifascista». «Siamo aperti al confronto di idee» commenta Salvini, «ma se c'è gente che vuole fare casino c'è il codice penale e ci sono le forze dell'ordine...».

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