Non profuma di patchouli, non vuole fare la rivoluzione, sa poco o nulla degli hippy ma conosce il valore della libertà: ecco la ragazza bohèmienne tratteggiata da Alberta Ferretti. «Una donna consapevole della propria unicità alla quale ho voluto dedicare il senso più alto della leggerezza scegliendo come filo conduttore il color nudo» spiegava la designer prima di mandare in passerella una serie di outfit realizzati con tecniche di alta sartoria. Fra tutti spiccavano abitini innocenti, corti o lunghi, che una volta si chiamavano vestine. Indimenticabili: quello lavorato a canestro utilizzando nastri tubolari di organza montati sullo chiffon e quello in denim lavato, laserato e termosaldato sull'organza color nudo, il lungo abito di suede intarsiato ad arte. Accanto agli intagli e agli intrecci, bellissimi erano i fiori effetto ceramica applicati come poetici tralci anche su abiti lunghi e impalpabili di mousseline di seta bianchi o su quelli in organza stampati a orchidee e segni grafici. Irresistibili invece il poncho di macramè con lunghe frange di camoscio intagliate a mano, le scarpe in crochet e i sandali in suede con frange e fiori pastello. Sospesa sulle ali della leggerezza, fra eleganza metropolitana ed echi di terre lontane, la collezione presentata ieri sera da Brunello Cucinelli che ha distillato armonia e savoir faire attraverso lavorazioni certosine nel gilet di visone intagliato a rete o a stella con una tecnica che non intacca la lunghezza del vello e nelle maglie a rete di cashmere con applicazione di piume di struzzo cerate per un effetto vegetale. Impalpabili i tessuti di gonne e pantaloni, top e camicie e poetica la cartella colori che declina i bianchi, i rosa negligé, i crema. Insomma una prova che rispecchia lo stato d'animo dell'imprenditore filosofo. «Gli ottimi risultati mi fanno sentire più forte e più contemporaneo» diceva sottolineando come la quotazione in borsa abbia allungato la vita dell'impresa.
«Mi sono impegnato moltissimo per questa collezione che rende omaggio a Madame Grès, la grande signora della couture parigina, anche perché sono l'unico designer della mia generazione a possedere ancora il suo marchio nonostante la corte di gruppi francesi», spiegava Francesco Scognamiglio parlando di un ordine eccezionale di abiti da red carpet arrivato dall'attrice Jessica Chastain mentre in passerella usciva Anna Ewers, una delle donne più belle di questo momento, in un prezioso abito color baby blu con incrostazioni di ricami floreali realizzati dal ricamatore del Vaticano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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