«La democrazia italiana oggi è davvero compiuta». È un riconoscimento storico quello contenuto nel messaggio che Silvio Berlusconi ieri ha inviato a Fratelli d'Italia per il decimo compleanno del partito.
Il leader di Forza Italia interviene sull'azione politica del governo, indica priorità e obiettivi in materia economica - l'aumento delle pensioni, la decontribuzione per i giovani, le risorse per la sicurezza e altri settori - e annuncia provvedimenti di suo pugno, «come quella per l'eliminazione delle autorizzazioni preventive dei Comuni alla costruzione o anche solo alla ristrutturazione di una casa».
Si mette a disposizione dell'Italia, Berlusconi, ancora una volta. «Non ho voluto ricoprire alcun ruolo istituzionale - ricorda - ma la mia esperienza e le mie relazioni internazionali sono a disposizione del governo e del Paese, in questa fase nella quale dobbiamo conservare e utilizzare al meglio i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza senza perdere tempo e senza sprecare risorse». Sottolinea di essere «intervenuto poco nel dibattito pubblico. «Non l'ho fatto per prendermi una vacanza, che magari mi sarei meritato dopo le fatiche delle campagna elettorale», ma «per rispetto nei confronti di un esecutivo che finalmente ha una legittimazione popolare».
Questo però è un giorno di festa, col decennale di FdI celebrato a Roma. Ecco dunque il videomessaggio, ed ecco il riconoscimento, davvero storico perché unisce i due protagonisti, mittente e destinatario del messaggio: l'ex presidente del Consiglio e la attuale, che guida un partito di destra finalmente attore della vita politica e istituzionale del Paese. «Meno di tre mesi fa - sottolinea Berlusconi - gli elettori hanno affidato a noi, alla vostra e alla nostra leader Giorgia Meloni - il compito di guidare il Paese per i prossimi cinque anni». «Una svolta storica - rimarca - e non soltanto perché - per la prima volta nella storia italiana - è una donna a ricoprire questo ruolo». Importante, certo, ma «ancora più importante il fatto che alla guida del Paese ci sia, per la prima volta nella storia della Repubblica, un leader politico espressione diretta della destra, della sua storia, dei suoi valori». «Questo significa che oggi la democrazia italiana è davvero una democrazia compiuta».
È un traguardo condiviso, dunque, quello di una destra di governo in Italia. E dà il senso di una funzione storica del moderno centrodestra italiano fondato da Silvio Berlusconi, una coalizione che resta unita «perché la nostra unità è scritta nel cuore dei nostri sostenitori». «Questo governo - osserva dunque il leader azzurro - è anche il punto di arrivo di un percorso cominciato 28 anni fa, quando, con la mia discesa in campo, nacque il centro-destra e si pose fine all'esclusione della destra democratica dall'area di governo».
Una storia di successo, insomma, ma la politica non si ferma alle celebrazioni. «Abbiamo promesso agli italiani un grande cambiamento» ricorda Berlusconi. Il governo «è nato in uno dei momenti più difficili della storia recente» premette l'ex premier, e riconosce anche che «dovendo destinare 21 miliardi» all'emergenza, era «inevitabile» che «di risorse ne rimanessero poche». Eppure il leader azzurro promuove le mosse iniziali dell'esecutivo: «Sul fisco - dice - abbiamo compiuto i primi passi, sulla giustizia il ministro Nordio sta indicando la strada giusta», inoltre «si vedono finalmente all'orizzonte delle grandi opere come il Ponte sullo stretto di Messina».
«Una svolta profonda non si realizza in poche settimane», eppure «sarebbe stato un errore non dare un segnale concreto della nostra volontà di far ripartire il Paese cominciando dalla tutela dei più deboli». Dunque «oggi finalmente abbiamo un primo aumento delle pensioni minime»: «non è da Paese civile che vi siano persone» «costrette a vivere con poco più di 500 euro al mese». E poi l'altro tema «che mi sta molto a cuore», «per non dire che mi angoscia», i giovani che «terminati gli studi faticano a trovare un posto di lavoro». Serve la detassazione e la decontribuzione per i neo assunti. «Una misura a costo zero», fra l'altro. Le cose fatte sono promettenti, quelle da fare non mancano.
Rivolgendosi a Meloni, dunque, Berlusconi si dice certo «che sapremo raggiungere altri grandi obiettivi», e «che tu Giorgia, con la tua determinazione, con il tuo impegno saprai realizzare anche quel grane sogno della rivoluzione liberale nel quale abbiamo creduto insieme e nel quale crede la maggioranza degli italiani».
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