L'Europa difende sprechi e illegalità: "Non chiudete Cara di Castelnuovo"

La commissaria Dunja Mijatovic del Consiglio d'Europa ha inviato una lettera al governo italiano a fine gennaio preoccupata dlala chiusura del centro di accoglienza e chiede che siano tutelate le ong

L'Europa difende sprechi e illegalità: "Non chiudete Cara di Castelnuovo"

La chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, preoccupa il Consiglio d'Europa.

In una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la commissaria del Consiglio Ue per i diritti umani, Dunja Mijatovic, ha espresso "rammarico per l'apparente rapidità con cui le persone sono state trasferite dal centro di accoglienza dei richiedenti asilo a Castelnuovo di Porto in vista della sua chiusura" e ha detto di provare "preoccupazione per il fatto che questa misura potrebbe interrompere gli encomiabili sforzi messi in atto a livello locale per l'integrazione e la riabilitazione dei residenti del centro negli anni passati".

La lettera, inviata al premier il 31 gennaio scorso, è stata resa pubblica oggi. Ma da parte del governo non sono filtrate risposte. In ogni caso, la linea di Matteo Salvini è stata da sempre chiara- Per il Viminale, il centro di Castelnuovo di Porto, così come gli altri Cara in tutto il territorio italiano, sono luoghi in cui moltiplicano "sprechi e reati". Come ricordato da Il Giornale, Salvini, intervistato da Radio Anch'io, ha respinto le critiche sulla chiusura del centro in questo modo: "Siamo arrivati a fare una scelta: se rinnovare il contratto di affitto, oppure liberare altre strutture nel Lazio, questo è il ragionamento che fa un buon ministro, chiudere una struttura sovradimensionata, risparmiando i 6 milioni di affitto e gestione annua".

Il Consiglio d'Europa però non sembra essere dello stesso parere. E la pubblicazione della lettera arriva proprio mentre il governo italiano è impegnato nei trasferimenti dei primi migranti dal Cara di Mineo, in Sicilia. L'obiettivo del Viminale è chiudere tutti questi grandi centri. E il piano per Mineo è giungere alla cessazione della sua attività entro fine anno.

Ma c'è di più. Nella lettera spedita da Mijatovic a Palazzo Chigi, la commissaria si dice "profondamente preoccupata" riguardo alle "recenti misure che ostacolano e criminalizzano il lavoro delle ong, che svolgono un ruolo fondamentale nel salvare vite umane".

Anzi, proprio a tal proposito, la commissaria chiede al governo che i diritti umani delle persone soccorse nel Mediterraneo "non siano mai messi a rischio a causa degli attuali disaccordi tra gli stati membri riguardo al loro sbarco, e che le considerazioni umanitarie siano sempre una priorità".

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