"Il comportamento di Carola Rackete, che approvo, è stato quello di una persona che ha piena consapevolezza del gravoso onere che incombe sul comandante di una nave soccorritrice di completare l'operazione di soccorso attraverso lo sbarco delle persone". Gregorio De Falco, oggi senatore del gruppo Misto dopo essere uscito dal M5S, difende la capitana della Sea Watch 3 che oggi è stata arrestata dalla Guardia di Finanza dopo aver forzato il blocco delle forze dell'ordine italiane.
De Falco, l'ex comandante della Guardia Costiera che sgridò l'ex comandate della Costa Concordia con una frase che rimarrà impressa a lungo nella mente degli italiani (salga a bordo c...o), spiega all'Adnkronos che la Rackete non aveva scelta. L'ex M5s ribadisce il concetto su già espresso su Facebook qualche giorno fa, ossia che il capitano di una nave "non è liberato dai propri obblighi finché non porta a terra le persone, lo dicono le convenzioni internazionali che sono imperativi giuridici ed entrano nell'ordinamento a un livello superiore rispetto alle leggi ordinarie". Non c'è, dunque, secondo l'ex senatore pentastellato, nessuna violazione di legge dal momento che, se c'è un'emergenza di questo tipo è prioritario portare a terra i migranti salvati.
De Falco, infine, pur senza nominarlo, attacca Matteo Salvini che aveva paragonato il caso della Rackete a quello di un qualsiasi cittadino che in auto non si ferma al posto di blocco:"Una sciocchezza perché il paragone corretto va fatto con l'ambulanza o con una macchina privata che debba portare un ferito in ospedale e, mostrando il fazzoletto bianco o suonando il clacson, deve ottenere la priorità sul traffico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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