Nel giorno del ricordo voglio rivolgere un pensiero commosso a tutti gli italiani vittime della tragedia delle Foibe e ai tanti altri italiani dell'Istria e della Dalmazia che hanno dovuto abbandonare le loro case, la loro terra, le loro radici per conservare la libertà e l'identità nazionale. Fu il governo da me presieduto a fissare questa giornata nell'anniversario di una dolorosa amputazione della Patria, quegli accordi di Parigi che posero fine alla guerra ma che significarono la perdita di territori legati all'Italia per storia e per vocazione.
Questa giornata valga a perenne monito sulle tragiche conseguenze dell'ideologia comunista e del nazionalismo esasperato: quello in nome dei quali gli italiani subirono una vera e propria pulizia etnica.
Storia due volte tragica, quella dei nostri connazionali dell'Istria e della Dalmazia: perseguitati e massacrati dai comunisti di Tito, ignorati e disprezzati per decenni dall'assurdo negazionismo della sinistra italiana che per solidarietà ideologica tentò di cancellare il ricordo della Foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata.
Mi auguro che questa giornata serva a non dimenticare
gli orrori di un passato recente e a non ripeterne gli errori: comunismo e nazionalismo che è cosa profondamente diversa dall'autentico amor di Patria sono all'origine di molte delle peggiori tragedie della storia moderna.
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