L'Ufficio di presidenza della Camera ha approvato la delibera proposta dai presidenti dei due rami del Parlamento, Pietro Grasso e Laura Boldrini, sullo stop ai vitalizi per i parlamentari condannati in via definitiva, per i reati di particolare gravità. Hanno votato a favore Pd, Sel, Scelta Civica, Fratelli d’Italia e Lega, anche se quest’ultima considera "blande" le misure contenute nel documento. Non hanno partecipato al voto Forza Italia, M5S e Ap, anche se gli esponenti di Ncd e Udc pur non partecipando al voto sono rimasti in Aula, mentre azzurri e grillini sono usciti fuori al momento del voto. Per ora ad approvare la delibera che introduce lo stop ai vitalizi per i parlamentari condannati in via definitiva è stato solo l’ufficio di presidenza di Montecitorio. Il consiglio di presidenza del Senato, riunito in contemporanea con il medesimo organismo della Camera, ha ora sospeso la riunione per consentire lo svolgimento del question time, e, viene spiegato, tornerà a riunirsi dopo per giungere a una decisione definitiva in merito alla delibera proposta da Grasso e Boldrini.
Non si sblocca a Palazzo Madama il confronto sull’abolizione dei vitalizi per gli ex parlamentari condannati in via definitiva. La riunione del Consiglio di presidenza è stata sospesa in coincidenza con la ripresa dei lavori d’aula per riprendere dopo la conclusione del question time. Non è detto che si arrivi al voto stasera sulla proposta di delibera, anche perché ci sono state diverse proposte emendative: sette dei Cinque Stelle, una di Linda Lanzillotta (Pd), mentre la Lega propone l’eliminazione dei vitalizi per tutti, non solo per i condannati. Non è detto che si arrivi a votare oggi, mentre si è notata l’assenza di due esponenti di Area popolare, Antonio De Poli, questore, e Antonio Gentile, oltre alla democrat Silvana Amati. I quattro esponenti di FI nel Consiglio di presidenza del Senato hanno abbandonato la seduta. "Abbiamo lasciato l’Aula - dichiara Lucio Malan - perché non è questa la sede in cui si può decidere del taglio dei vitalizi. Noi avevamo indicato la strada della legge, ma non è stata accolta". Alla fine però la delibera è passata anche in Senato col no del Movimento 5 Stelle.
La delibera approvata dall’Ufficio di presidenza della Camera introduce misure per la "cessazione dell’erogazione di vitalizi e pensioni a favore di deputati cessati dal mandato che abbiano riportato condanne definitive per reati di particolare gravità".
Tra i reati ricompresi, quelli gravi come mafia e terrorismo, la maggioranza dei reati contro la Pubblica Amministrazione: peculato, concussione, violazione del segreto d’ufficio, ad eccezione del reato di abuso d’ufficio, che al contrario non è ricompreso. Per i reati minori, invece, perché scatti la cessazione dell’erogazione del vitalizio, occorre che vi sia stata una "condanna definitiva con pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni".
"La delibera dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati sulla cessazione dei vitalizi agli ex parlamentari condannati per reati di particolare gravità rischia di essere un boomerang clamoroso per il Parlamento e per i cittadini. Il problema è relativo al metodo usato, prima ancora che al merito della proposta. Forza Italia è favorevole alla sospensione dei vitalizi ai condannati per reati gravi. Ma proprio perché si tratta di una misura importante, va presa nel modo giusto, per evitare che, alla fine, risulti inefficace se non, addirittura, controproducente". Si legge in una nota di Forza Italia. "Non i parlamentari di Forza Italia, ma i principali costituzionalisti italiani, hanno detto che per tagliare i vitalizi agli ex parlamentari condannati ci vuole una legge. Se si fa una delibera, si rischia una bocciatura della Corte costituzionale e alla fine il Parlamento dovrà restituire al parlamentare condannato tutte le somme che non gli sono state versate e con gli interessi. Questo sarà il risultato della scelta - solo propagandistica ed elettoralistica - del Partito democratico, che agisce sotto la pressione e il ricatto politico del Movimento Cinque stelle. La via maestra per un tale provvedimento, ci spiegano i più illustri costituzionalisti, è quella della legge. Ed è per questo che Forza Italia ha presentato nei giorni scorsi alla Camera una proposta di legge per intervenire in maniera legittima e inequivocabile, al riparo di ogni incidente giudiziario, sui vitalizi ai parlamentari che siano stati condannati per reati di particolare gravità. Se la volontà comune delle forze politiche fosse quella di risolvere davvero il problema, basterebbero pochi giorni per approvare una legge come la nostra".
La Lega Nord ha votato sì all’abolizione dei vitalizi per i parlamentari condannati ma continua a chiedere che sia abolito per tutti. "I trattamenti previdenziali erogati a titolo di assegno, vitalizio o pensione a favore dei deputati cessati dal mandato sono abrogati": questa la proposta di delibera che la Lega Nord ha presentato in questi minuti in ufficio di presidenza, dopo aver votato a favore dell’abolizione dei vitalizi ai parlamentari condannati. Il Carroccio - in ufficio di presidenza il deputato Davide Caparini e i senatori Roberto Calderoli e Raffaele Volpi - non intende fermarsi al taglio per i soli parlamentari con gravi colpe accertate dalla giustizia: "Abbiamo l’occasione per riportare un minimo di equità - sostiene Caparini - la politica ha il dovere civile e morale di cancellare, senza scorciatoie, una privilegio durato troppo a lungo".
"Negli Uffici di Presidenza di Camera e Senato stiamo assistendo ad una insopportabile melina da parte di Forza Italia che vuole evitare a ogni costo il taglio ai vitalizi, con la Lega che si accorge solo oggi del tema dopo due anni di totale silenzio e anni d’incoerenza, col Pd bifronte che, con Sposetti si scaglia a favore dei vitalizi e Zanda che lo zittisce. Il Movimento 5 Stelle, la prima forza politica a porre la questione dei vitalizi ai condannati, ha chiesto alcune modifiche per dare senso a questo provvedimento.
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