Letizia Moratti, candidata del Terzo Polo al Pirellone, vorrebbe tutelare le licenze dei tassisti, ma Carlo Calenda, uno dei leader della stessa formazione, stronca l'ex ministro e preme per la «concorrenza», come parola d'ordine e non sola. Una vicenda tutta interna, dunque, e due linee che contrastano con tutta evidenza tra di loro. Succede tutto in pubblico. «Bisogna tutelare le licenze dei tassisti perché comprarne una è un investimento - fa presente la candidata via social - . Bisogna migliorare la viabilità e le corsie riservate, incentivare e favorire le doppie guide, permettere ai tassisti di dare le proprie licenze ai familiari». Il leader di Azione, però, è di tutt'altro parere, e non ha intenzione di nasconderlo, rimarcando come la posizione della Moratti sul tema non sia «quella del Terzo polo». L'ex candidato a sindaco di Roma scegie Twitter per prendere le distanze dall'ex azzurra e per evidenziare come la «concorrenza» sia da «sempre» il paradigma in materia. Medesimo concetto ribadito da Niccolò Carretta, vertice di Azione in Lombardia: «Serve più concorrenza e servizi innovativi come in tutto il mondo. Ci sono città con una situazione scandalosa».
Interviene pure Paolo Costanzo, coordinatore di +Europa a Milano: «Sbaglia - dice - chi cede alle sirene corporativiste come fa oggi Letizia Moratti: la candidata alla Regione Lombardia del Terzo Polo, schierandosi per la tutela delle attuali licenze per i taxi, si piega al volere di una lobby che ostacola la concorrenza, penalizza gli utenti e
rende il servizio nelle nostre città, come si vede anche in questi giorni a Milano, lontano anni luce dal resto delle città europee». Calenda ha dunque smentito la Moratti, candidata su cui il Tp punta molto, in pubblico.
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