L'idea anti-brogli degli azzurri: sì al voto elettronico

Brogli addio. Il deputato Fdi Andrea Di Giuseppe ha presentato una proposta di legge per introdurre il voto elettronico per i nostri italiani all'estero.

L'idea anti-brogli degli azzurri: sì al voto elettronico

Brogli addio. Il deputato Fdi Andrea Di Giuseppe ha presentato una proposta di legge per introdurre il voto elettronico per i nostri italiani all'estero. «Garantirà trasparenza ed efficacia, permettendo di evitare le irregolarità e le truffe che io stesso ho denunciato alla Procura di Roma, e riporterà la gente a votare», dichiara il parlamentare eletto in Nord America. Basta con il voto postale per gli iscritti all'Aire («un sistema datato, macchinoso, costosissimo e inaffidabile», sottolinea il meloniano), basta con i furti di plichi e con la compravendita di schede, su cui al Giornale risulta più di un'inchiesta, non solo a Roma. Ma per evitare le storture del sistema precedente - che potrebbe aver generato anche una colossale truffa miliardaria all'Inps - serve rivedere anche il meccanismo della cosiddetta «dichiarazione di esistenza in vita». Come aveva denunciato Di Giuseppe al Giornale nell'elenco degli italiani iscritti all'Aire, ognuno dei quali era considerato effettivamente vivo e con il diritto di voto, risultava farcito di migliaia di over80, over90 e ultracentenari in percentuali sospette, pari a 10 volte quelle italiane. Il che potrebbe nascondere una clamorosa frode all'istituto previdenziale, che ogni anno eroga quasi 330mila assegni, per un importo complessivo di circa 1,375 miliardi di euro l'anno, pari al 2,5% del totale delle pensioni.

Ecco perché nella proposta di legge è previsto una app che prevede il riconoscimento del votante, l'unicità del voto e la segretezza dello stesso. «L'obiettivo è abbattere i costi e dare a tutti gli italiani all'estero la certezza della possibilità di votare», spiega Di Giuseppe, senza dover dipendere da plichi che a volte vengono intercettati da organizzazioni criminali come la 'ndrangheta (che se ne è servita con certezza almeno nel 2008) ma anche gang sudamericane, tanto che sul voto nel collegio Sudamerica ci sono ombre e inchieste ancora aperte.

Perché oltre al rischio di condizionare la democrazia italiana ci sono altre questioni irrisolte: i 25 milioni di euro spesi per ogni consultazione elettorale, che siano le Politiche o i referendum; il ruolo di patronati e Comites; le percentuali di voti che sorprendentemente favoriscono sempre gli stessi partiti. Il Pd, tanto per dirne una, ha raccolto sette parlamentari su 12. Magari col voto elettronico andrà diversamente...

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