L'imam attacca Salvini. "La piazza pro Israele è una pagliacciata". L'opposizione divisa

Mentre in Italia ogni giorno si moltiplicano le manifestazioni di piazza a favore della Palestina e persino in appoggio, quasi in solidarietà, con Hamas c'è chi dice "no" alla manifestazione organizzata da Matteo Salvini il 4 novembre, a Milano, in difesa dell'Occidente e dei suoi valori

L'imam attacca Salvini. "La piazza pro Israele è una pagliacciata". L'opposizione divisa
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Mentre in Italia ogni giorno si moltiplicano le manifestazioni di piazza a favore della Palestina e persino in appoggio, quasi in solidarietà, con Hamas c'è chi dice «no» alla manifestazione organizzata da Matteo Salvini il 4 novembre, a Milano, in difesa dell'Occidente e dei suoi valori.

Ad attaccare, questa volta, è l'imam di Segrate. Ali Abu Shaima, in onda su La7, a l'Aria che tira, è stato lapidario. Commentando la locandina della manifestazione leghista ha detto: «Salvini si preoccupi dell'Italia e degli italiani invece di fare queste pagliacciate». Già, perché per il religioso se a scendere in piazza sono i cristiani, gli italiani non va bene. Non solo, nel corso della trasmissione l'Imam, tra una preghiera e l'altra, ha anche detto che scendere in piazza significa «alimentare una lotta di civilizzazione» e che chi lo fa «non ha capito niente». «Evidentemente l'imam è allergico ai diritti e alle libertà occidentali», ha commentato il leader della Lega rilanciando la manifestazione nel nome di Oriana Fallaci.

Eppure, gli altri, manifestano come a Roma. Ieri un sit-in silenzioso e senza bandiere (almeno negli intenti) ha occupato una piccola parte di Piazza dell'Esquilino. Non solo simboli della pace, ma anche dell'Anpi, l'associazione dei partigiani che, in barba alle raccomandazioni degli organizzatori, armati di kefiah e fazzoletto tricolore, tifavano Palestina. «Cosa dovrebbe fare Israele? Rispondere con un indagine e perseguire i terroristi legalmente, non con le armi» ci ha detto uno di loro rispondendo alle nostre domande. Tutti, ieri, ignoravano le ragioni di Israele. Dietro lo striscione dell'Anpi anche il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte che, scortato dai suoi, e dopo una battuta per i tg delle 20.00 sulla manovra ha solidarizzato con i civili vittime delle armi. Domande? Solo due. Niente di più. «Sono ragionamenti complessi, non posso risponderle in piazza», ci ha detto.

Dietro Conte il segretario della rossa Cgil e quello dei Verdi e Sinistra Italiana Angelo Bonelli. E il Partito Democratico di Elly Schlein? Beh, non si è visto. Anche in questo caso, anche sulla guerra nella Striscia di Gaza l'opposizione marcia in ordine sparso e si divide. Anzi, si frantuma. A romperla è Nicola Fratoianni «La piazza di oggi (ieri per chi legge) era una grande occasione, spiace davvero per chi non c'era» dice punzecchiando i Dem che, qualche ora prima hanno deciso di disertare. «La piattaforma delle manifestazioni è quella della Rete pace disarmo, la piattaforma perfetta, a cui aderiscono tutti, senza ambiguità. Sono le piazze di chi manifesta per la liberazione di tutti gli ostaggi, in nome dell'amicizia con Israele che può però solo andare a braccetto con la costruzione di una pace credibile anche per il popolo palestinese». «Quando si parla di pace bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo» ha detto poi Conte lanciando una stilettata ad Elly Schlein. «Il Partito democratico c'è e ci sarà con molti dirigenti e molti militanti».

Magari parteciperanno a quella fissata per oggi pomeriggio a Roma dal partito di Rifondazione Comunista. I presupposti ci sono tutti e il comunicato stampa la dice già lunga su chi ci sarà.

«Il governo italiano e l'Unione Europea sono complici dei crimini di guerra che Netanyahu sta perpetrando contro la popolazione di Gaza». La questura di Roma è preoccupata che si possano ripetere i disordini di Milano con cori antisemiti e a favore dei terroristi di Hamas. L'appuntamento è per oggi pomeriggio alle 15.

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