L'insospettabile moglie-spia italiana. Agente cinese con il politologo tedesco

Anche l'altoatesina Klara Knapp, un'insegnante di 64 anni, è accusata da Berlino di spionaggio per conto del Dragone

L'insospettabile moglie-spia italiana. Agente cinese con il politologo tedesco

Una spia al soldo della Cina in Alto Adige? La notizia dell'arresto del politologo tedesco 75enne Klaus Lange è forse fortemente esagerata: nel senso che è solo la punta di un iceberg, che allerta sulla permeabilità dell'Italia rispetto alla penetrazione del regime comunista.

Gli inquirenti teutonici hanno finora ricostruito una rete sotterranea di contatti che dalla Germania raggiunge Pechino, fino a incastonarsi nel Belpaese. Più precisamente a Gais, comune di tremila anime della provincia autonoma di Bolzano. Qui è riparato Lange dopo una lunga carriera pubblica da analista internazionale in patria, aprendo la sede «italiana» del suo Institute for Transnational Studies in Val Pusteria nel 2011. Non da solo, ma con la moglie italo-tedesca, insegnante di inglese e «madrina» di eventi del think tank.

Circa dieci anni fa coinvolgono l'assessora regionale Martha Stocker della Südtiroler Volkspartei, ex compagna di scuola della moglie del fratello di Lange. «Senza questo collegamento, probabilmente non ci sarei mai andata», ha ammesso la Stocker a Rai Südtirol dopo l'arresto del professore. La maggior parte degli altoatesini non conosceva affatto bene Lange fino a quattro giorni fa, quando è stato arrestato a Landshut, in Baviera, con l'accusa di spionaggio per conto dei cinesi. Da stimato 75enne, Lange è diventato così un presunto doppiogiochista degno di un romanzo di Le Carrè, facendo piombare l'Italia al centro di un'inchiesta che vede coinvolta pure la moglie del politologo; anche l'altoatesina Klara Knapp, 64 anni, è accusata dai tedeschi di spionaggio per conto del Dragone. Già perché Lange era pure, e prima di tutto, un «informatore» storico del Bundesnachrichtendienst, il servizio «esterno» di intelligence federale, riporta la Süddeutsche Zeitung.

Dopo il suo pensionamento, ecco l'Italia: dove fonda l'Institute for Transnational Studies (Its). «La vicenda della coppia di cittadini tedeschi accusati in Germania di spionaggio a favore dell'intelligence cinese si riferisce a un'operazione condotta nel 2018 in collaborazione con l'Aisi (l'Agenzia informazioni e sicurezza interna, ndr)», precisa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi Franco Gabrielli. Il caso Lange e consorte finisce però inevitabilmente al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che oggi riceve il direttore dell'Aisi Mario Parente. Pur «non riguardanti in alcun modo il nostro Paese, ma focalizzate sul quadrante indo-pacifico», spiega Gabrielli, «le risultanze» acquisite dall'Aisi hanno consentito «di confermare l'attività spionistica della coppia», nel radar degli 007 italiani dal 2018.

L'Italia sembra essere stata una base di appoggio; anche se nel think tank (oggi sparito dalla rete Internet) negli anni sono passati inviti a personalità eterogenee, dal presidente di «pensatoi» americani al direttore dell'Accademia delle Scienze russa. Contatti, secondo le indagini tedesche, utili all'attività di «informatore» doppiogiochista di Lange. Il politologo, dopo 50 anni di onorato servizio da informatore per la patria, era stato avvicinato dai James Bond del Dragone durante una conferenza a Shanghai nel 2010.

Insospettabile, con alle spalle una lunga carriera in Germania per la Fondazione Hanns Seidel affiliata alla Csu, il partito alleato della cancelliera Angela Merkel, è finito nel mirino delle autorità teutoniche nel 2018, e bloccato nel novembre 2019 con la consorte mentre stava partendo per Macao, dove avrebbe dovuto incontrare funzionari cinesi. Era appena rientrato in Germania dall'Alto Adige. Rischia una maxi-multa e 5 anni di galera.

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