L'indignazione che ha suscitato l'astensione del centrodestra per la commissione contro l'odio, il razzismo e la xenofobia, promossa dalla senatrice a vita Liliana Segre, appare come la reazione di un politicamente corretto superficiale ed ipocrita. E il perché è presto detto. Coloro che mostrano grande sdegno verso gli astensionisti sono proprio gli stessi che oggi sostengono la senatrice Segre, ebrea, superstite della Shoa, ma chiedono il boicottaggio dello Stato ebraico, quando addirittura non manifestano un malcelato odio verso Israele, dal momento in cui sconfiggendo i suoi nemici commise il «peccato» della sopravvivenza. Israele che si difende, che non si lascia aggredire, che umilia il mondo arabo che fu alleato di Hitler non piacque più. Davide non doveva diventare il simbolo del coraggio e della forza che riesce a sconfiggere il terribile Golia. Per essere amato doveva farsi castrare o soccombere. Dovremmo credere alla buona fede di Manlio Di Stefano, che detesta Israele e non credere invece a Berlusconi, o Salvini, che lo Stato ebraico hanno riconosciuto e mostrato di rispettare da sempre.
Indigna la strumentalizzazione di un tema così serio e delicato, che attraversa l'Europa. Irrita profondamente che antisemitismo e razzismo vengano usati a scopo politico ed elettorale e non per combattere fenomeni che si manifestano sempre più pericolosamente, e non solo in rete. Le dichiarazioni buoniste dei Cinque Stelle sono completamente inattendibili. Non c'è una pagina in rete, nei siti a loro vicini, dove l'astio contro Israele non emerga mostrando un antisemitismo radicato che trova le sue origini in tesi complottiste ottocentesche in cui l'ebreo è il ricco capitalista spregiudicato e senza scrupoli: il nemico del popolo.
L'affetto che stanno mostrando verso Liliana Segre, utilizzando un linguaggio formalmente corretto, nasconde la loro ostilità verso Israele e il popolo ebraico. Si può credere alla stima di Leoluca Orlando per la Segre? Prima le conferisce la cittadinanza onoraria e poi intesta il lungomare a Yasser Arafat, che aveva come unico obiettivo la distruzione di Israele e del popolo ebraico.
L'antisemitismo c'è e si mostra attraverso il boicottaggio di uno Stato, quello israeliano, in cui si riversano da anni gli ebrei che non sono solo vittime degli haters, ma rischiano la vita in una Europa che sceglie di tacere, o di voltarsi dall'altra parte, sulla condizione in cui vivono oggi in Francia, in Belgio o in Germania.
Si chiama formazione reattiva, è un meccanismo di difesa attraverso il quale si evitano impulsi angosciosi manifestando la tendenza opposta. Un bambino che odia il fratellino appena nato lo bacia e lo abbraccia, ma in realtà, geloso e rabbioso, amerebbe tormentarlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.