Il nome del presidente del Consiglio è ancora da definire. Le voci che arrivano dal Carroccio e dal Movimento 5 Stelle sono discordanti. Alle 10:30 la partita sembrava ormai chiusa, ma mezz'ora un'agenzia dava i giochi ancora aperti. Nell'incontro di ieri notte tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, secondo quanto appreso dall'agenzia Agi in ambienti pentastellati, vi sarebbe stata una convergenza su alcuni nomi di figure "terze" per l'incarico di Palazzo Chigi, ma i leghisti si sarebbero presi ancora alcune ore di riflessione. "Ad ogni modo - confermano fonti di entrambi i partiti - l'obiettivo è andare oggi, nel pomeriggio, dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, con un nome condiviso".
Dopo gli incontri del mattino, secondo il Corriere della Sera, i nomi in pole position per fare il prossimo presidente del Consiglio erano Giulio Sapelli (leggi la scheda) o Giuseppe Conte (leggi la scheda). La Lega puntava sul 71enne docente universitario, che in passato ha seduto in importanti cda come quelli di Eni e Unicredit, mentre il Movimento 5 Stelle vorrebbe il docente 51enne che, in campagna elettorale, Di Maio aveva già indicato come fututo ministro della Pubblica amministrazione. Ai microfoni di Agorà Nicola Molteni, parlamentare della Lega Nord che ha partecipato al tavolo di confronto con il Movimento 5 Stelle per la stesura del contratto di governo, è certo che Salvini e Di Maio abbiano in mano già un nome. "Se non fosse stato così non avrebbero chiamato il capo dello Stato dicendogli di essere pronti a salire al Colle e a conferire", ha spiegato assicurando che il futuro inquilino di Palazzo Chigi è stato sicuramente coinvolto nella trattativa di questi giorni. "Magari era anche seduto a quel tavolo, non date tutto per scontato", ha chiosato Molteni.
L'ipotesi di fare Sapelli premier è tramontata nel pomeriggio. Al quotidiano online Lo Speciale l'economista aveva raccontato di aver dato la propria disponibilità a Salvini. "Il programma M5S-Lega è un buon programma e come cittadino lo condivido", ha commentato spiegando che a Palazzo Chigi siederà chi avrà la fiducia di entrambi i partiti che hanno vinto le elezioni."L'ultima parola, naturalmente, sarà quella significativa e autorevole del presidente della Repubblica". E, parlando all'agenzia LaPresse, aveva confermato che "la strada è lunga" e che ora si sta parlando della squadra dei ministri.
"Sicuramente ho nomi da proporre", ha chiosato avanzando l'ipotesi di Domenico Siniscalco al dicastero dell'Economia. Alla fine, però, il suo nome è stato cassato. Mentre quello di Conte è ancora in lista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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