Benjamin Netanyahu lancia fuoco e fiamme contro la coalizione formata dal leader centrista Yair Lapid e da quello di destra Naftali Bennett, destinata a porre fine ai suoi 12 anni di regno. Il giorno dopo l'alleanza, che ora deve ottenere la fiducia della Knesset, il premier uscente è andato all'attacco. Ha rivolto un appello a tutti i deputati «eletti con i voti della destra» di opporsi alla coalizione definendola «di sinistra e pericolosa». «Non sono passate nemmeno 24 ore e Lapid e Bennett si stanno appoggiando alla Joint List», un'altra formazione araba oltre a Raam, ha rincarato il Likud. Bibi ha poi tenuto un incontro di emergenza con i suoi alleati religiosi di destra per riflettere su come interrompere il governo di unità prima che venga votato la prossima settimana o la successiva. Si è anche presa in considerazione la possibilità di continuare a sostenere le proteste tenute fuori dalle case dei parlamentari di Yamina, come della numero 2 del partito Ayelet Shaked.
Ma le accuse non finiscono qui. Netanyahu ha anche criticato Lapid e Bennett di «aver svenduto il Negev a Raam», il partito arabo che fa parte dell'accordo. La futura coalizione ha accettato di riconoscere «la maggior parte degli insediamenti illegali di beduini nel Negev». Intanto la nuova maggioranza sta tentando di sostituire l'attuale presidente della Knesset Yariv Levin del Likud in modo di evitare ritardi nella convocazione dell'Aula che dovrà votare la fiducia al governo. I 61 parlamentari che dovrebbero formare la nuova coalizione ieri hanno presentato una richiesta formale al segretario della Knesset, Yardena Muller-Horowitz, per iniziare il processo di sostituzione di Levin. Fonti vicine a Levin hanno rivelato che avrebbe consentito un voto di fiducia solo all'ultima data possibile consentita dalla legge per aumentare la pressione sui parlamentari di Yamina affinché votino contro.
La sostituzione di Levin consentirebbe a un nuovo presidente della Knesset di programmare il voto di fiducia il prima possibile, anche il prossimo lunedì. Secondo alcune fonti Yamina però non ne supporterà la sostituzione prima che il nuovo governo abbia prestato giuramento. Ma un altro modo per ottenere le 61 firme richieste sarebbe fare affidamento sulla Joint List, che si opporrà però a un voto di fiducia al nuovo governo. Il candidato della coalizione per la posizione dovrebbe essere Mickey Levy di Yesh Atid. «Vogliamo sbarazzarci di Levin come presidente della Knesset», ha twittato ieri la deputata della Joint List Aida Touma-Sliman. «Liberarsi di Netanyahu significa liberarsi della sua politica e dei suoi modi», ha aggiunto.
Ma non finisce qui. Secondo i resoconti dei media israeliani, l'accordo di coalizione tra Raam e Yesh Atid include un incarico di viceministro per Raam nell'ufficio del primo ministro. Sarebbe la prima volta per il partito islamista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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