Sono due le parole-chiave scelte da Sergio Mattarella, il primo a inviare un messaggio di vicinanza al Presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier: cordoglio per l'attacco subito e impegno per combattere la piaga del terrorismo.
«Desidero esprimere il profondo cordoglio della Repubblica italiana e mio personale per il vile attentato che ha insanguinato la città di Solingen, suscitando orrore e profonda tristezza», scrive il Capo dello Stato, a dimostrazione di una convinzione oggettiva: ovvero che «ancora una volta una cieca e ingiustificabile azione di violenza si è scatenata contro civili inermi riportando la minaccia del terrorismo, favorito dalla crescente instabilità internazionale, nel cuore d'Europa».
In secondo luogo, oltre alla fisiologica vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti, il Quirinale rinnova la determinazione della Repubblica italiana a collaborare con la Germania nella lotta contro ogni forma di terrorismo. Il riferimento è ad una reale sinergia tra i due paesi, prendendo spunto dalla tesi che Mattarella più volte ha pubblicamente espresso, ovvero «affrontare le sfide del terrorismo alla luce dei nostri valori».
Così come sottolineò in occasione di una sua visita al Parlamento europeo, solo tramite un effettivo accrescimento della collaborazione fra i Paesi membri, dagli apparati di sicurezza alle attività di intelligence, sarà possibile «insieme, a sconfiggere il terrorismo, rendere più sicuri i nostri cittadini e tutelare il nostro modo di vivere». Un passaggio significativo, dunque, che si somma alla stretta relazione personale che esiste fra Mattarella e Steinmeier. Al di là delle reciproche visite istituzionali in Italia e Germania, sei in meno di quattro anni, le numerose conferenze e le dichiarazioni amichevoli (oltre agli incontri privati) portano in grembo un forte significato simbolico, raccontando di un'amicizia vera tra i due capi di stato.
Vicinanza al popolo tedesco è stata espressa anche dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto («l'attentato, rivendicato dall'Isis, è la dimostrazione che non bisogna abbassare la guardia, che l'odio dell'estremismo islamico verso l'Occidente è ancora forte») e dal presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana («ci stringiamo alle istituzioni, al popolo tedesco, e in particolare alla comunità di Solingen. L'attacco spinge a un rinnovato impegno della comunità internazionale al contrasto al terrorismo, l'odio non deve prevalere»).
In giornata è giunta anche la condanna da parte degli Emirati Arabi Uniti che rifiutano tutte le forme di violenza e terrorismo volte a minare la sicurezza e la stabilità in violazione del diritto internazionale. Il ministero degli esteri di Abu Dhabi ha espresso le sue sincere condoglianze e la sua simpatia al governo e al popolo della Germania, nonché alle famiglie delle vittime.
Stesso clichet da parte del Global Imams Council (GIC) che lo definisce un duro promemoria della minaccia in corso rappresentata dalle ideologie estremiste che cercano di sfruttare i sentimenti religiosi per giustificare il terrorismo. «Questo attacco terroristico non è solo un affronto ai valori dell'Islam, ma anche un crimine contro l'umanità. Il GIC esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e al popolo tedesco.
Invitiamo le forze dell'ordine e i governi a lavorare diligentemente per assicurare alla giustizia i responsabili e a continuare i loro sforzi per smantellare le reti estremiste che minacciano la sicurezza e la protezione delle comunità in tutto il mondo».
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