L'Italia incassa il sì sulla quinta rata Pnrr. E per le euronomine c'è l'ipotesi Crosetto

La premier esulta in un videomessaggio. "Siamo al primo posto per obiettivi"

L'Italia incassa il sì sulla quinta rata Pnrr. E per le euronomine c'è l'ipotesi Crosetto
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«Il via libera dell'Europa al Pnrr smentisce chi puntava al nostro fallimento». La partita sulle nomine vive una situazione di stallo, un momento di riflessione che durerà almeno una settimana, in attesa del secondo turno delle elezioni francesi per l'Assemblea nazionale. Dopo i deludenti risultati ottenuti alle Europee dai colleghi Emmanuel Macron e Olaf Scholz, confermati dalle legislative d'Oltralpe, Giorgia Meloni vuole far sentire il proprio peso e far capire che nella scelta dei top jobs europei non si può ignorare il verdetto delle urne. E in questa fase così delicata, da Bruxelles, arriva per il governo italiano una notizia importante, una sorta di tonico in vista della trattativa sulle nomine.

La Commissione Ue ha infatti dato una valutazione preliminare positiva al pagamento della quinta rata del Pnrr dell'Italia. L'importo della rata è salito a 11,1 miliardi (3,2 sovvenzioni e 7,9 prestiti) per 54 traguardi-obiettivi con l'anticipo di due obiettivi della sesta rata. I pagamenti approvati nel Pnrr italiano salgono ora a 113,5 miliardi su 194,4 miliardi. «Sono molto contenta di annunciare che la Commissione europea ha approvato oggi il pagamento della quinta rata del Pnrr» dice Giorgia Meloni in un videomessaggio. «È un'ottima notizia per l'Italia e per i cittadini. È una notizia - aggiunge - che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l'Italia potesse perdere i soldi dell'Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale, mentre lo dicevano. Ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti».

Il lavoro sul Piano di Ripresa e Resilienza non è però affatto terminato. «L'approvazione del pagamento della quinta rata del Pnrr ci ha permesso di raggiungere dei record che sono stati riconosciuti dalla Commissione europea. L'Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr. Siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l'importo maggiore, 113,5 miliardi a fronte dei quasi 194,5 previsti, ovvero il 58,4% del totale del nostro Pnrr. Il nostro lavoro va avanti senza sosta e solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo e anche su questo siamo i primi in Europa. Abbiamo convocato un'altra cabina di regia per verificare lo stato di attuazione degli obiettivi previsti per chiedere il versamento della settima rata da 18,2 miliardi». Se Giorgia Meloni festeggia, analoga soddisfazione viene espressa dal regista dell'«operazione Pnrr», Raffaele Fitto. «È stato un iter complesso, frutto di una proficua collaborazione tra l'Unione europea e il governo italiano, abbiamo dimostrato la flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi». L'Italia, insomma, è tutt'altro che isolata in sede europea. Ed è pronta a riaccendere la scintilla della trattativa.

Giorgia Meloni vuole la vicepresidenza e un commissario di peso con deleghe importanti, un portafoglio che preveda la disponibilità diretta di fondi economici e capacità regolatoria su una materia in cui le competenze delle Ue sono esclusive. I nomi che circolano sono quelli dello stesso Raffaele Fitto e di Elisabetta Belloni, che ha lavorato molto bene come sherpa del G7.

In alternativa sembrano risalire - secondo quanto circola in ambienti della Difesa - le quotazioni di Guido Crosetto, una figura a cui è legata la storia stessa di Fratelli d'Italia e che darebbe piene garanzie a Giorgia Meloni.

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