Passa la linea Salvini. E dopo qualche settimana dall'annuncio di voler chiuedere i porti italiani anche alle navi delle missioni militari Ue, ora arriva la lettera di Enzo Moavero Milanesi che conferma l'intenzione dell'Italia nei confronti della missione Sophia.
La missiva indirizzata dal Ministero degli Affari Esteri alla Vice Presidente della Commissione e Alto Rappresentante, Federica Mogherini, profuma di ultimatum. La questione sbarchi è spinosa. Ecco i fatti: nel 2015 il governo Renzi firmò un accordo secondo cui tutti i migranti recuperati in mare da imbarcazioni Ue sarebbero dovuti approdare in Italia. Il patto, criticato duramente dall'attuale ministro dell'Interno, era stato rivisto qualche mese prima della nascita del governo giallo-verde e l'operazione Triton è stata sostituita da Themis. Ma, come spiegato da Moavero, sebbene nella teoria il nuovo accordo non preveda più l'obbligo per l'Italia di aprire i suoi porti, esiste ancora un "piano operativo" delle missioni Ue che - di fatto - lascia tutto esattamente come prima. Sophia, infatti, segue il piano operativo basato su Triton e continua a farlo anche se questa non esiste più.
Per rompere la catena legata ai piedi del Belpaese, il governo già a inizio luglio aveva fatto trapelare l'intenzione di ridiscutere a Bruxelles le firme apposte dal Pd. E oggi ne è arrivata la conferma. La Farnesina, infatti, nella sua lettera alla Mogherini ha scritto a chiare lettere che l'Italia non ritiene più applicabili le attuali disposizioni del 'piano operativo' della missione Eunavformed Sophia. Tradotto: tutto deve cambiare da oggi.
Domani si riunirà a Bruxelles
il Comitato Politico e di Sicurezza. Il nostro rappresentante, inviato da Moavero, solleverà la questione Sophia nella speranza che le cose cambino. E che l'Italia non sia più considerata dall'Ue un porto aperto a tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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