L'Italia versa 50 milioni di euro nelle casse della Banca Centrale tunisina in piena emergenza Covid-19, come reso noto dall'ambasciata italiana in Tunisia sulla propria pagina Facebook e anche su quella dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo: L'Italia, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, ha versato 50 milioni di euro (circa 157 milioni di dinari) a titolo di credito d'aiuto alla Banca Centrale tunisina. Questo importo è destinato a sostenere le imprese tunisine e potrà essere utilizzata per rispondere all'impatto socioeconomico del coronavirus in Tunisia, supportando le misure messe in campo dal Governo tunisino. È un primo passo, mano nella mano, per far fronte al Covid-19".
Immediata la risposta del capogruppo di FdI, Andrea Delmastro, in Commissione Esteri, che ha definito il versamento "sciagurato" ed ha depositato un'interrogazione parlamentare chiedendo conto del motivo della rimozione della notizia dal sito ufficiale dell'ambasciata italiana a Tunisi, come riportato da Adkronos: "Fratelli d'Italia pretende che non venga rimossa la notizia, ma venga rimosso, cancellato, azzerato il contributo. Si chieda indietro il contributo anziché preoccuparsi di rimuovere la notizia. La vergogna non è la propagazione della notizia, ma la contribuzione. Di Maio è come mio figlio che, beccato con le mani nella marmellata, crede che nascondendo le mani tutto sia a posto: non è così".
Effettivamente oggi il post non è più visibile sulla pagina Facebook della sede diplomatica italiana in Tunisia, ma molti utenti rimasti amareggiati dalla faccenda, hanno tempestivamente effettuato i necessari screenshot.
A questo punto sarebbe utile che l'esecutivo fornisse dei chiarimenti sulla faccenda. Non ha infatti senso andare a chiedere aiuti economici all'Europa per poi versare milioni di euro nelle casse tunisine in un momento in cui l'Italia è in piena emergenza da Covid-19, con più di 8mila decessi, con carenza di materiale essenziale come mascherine (persino per medici e operatori sanitari), ma anche di terapie intensive e apparecchiature mediche e in previsione di una recessione economica di proporzioni enormi causata dalla chiusura quasi totale delle attività.
In seguito alle polemiche emerse, la Farnesina ha reso noto come sia falso che l'Italia abbia donato 50 milioni di euro alla Tunisia, aggiungendo come sia altrettanto falso che l'Italia abbia donato 21 milioni di euro alla Bolivia per far fronte all'emergenza Covid-19. I 21 milioni cui si fa riferimento sarebbero un credito - non ancora erogato - deciso in base a un accordo intergovernativo firmato il 15 maggio 2014 ed entrato in vigore il 14 maggio 2018. Per quanto riguarda la Somalia, i 200 mila euro dati, invece al settore sanitario somalo, sono parte di un'iniziativa umanitaria del 2019 svolta di concerto con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nell'ambito di questa iniziativa tali specifici fondi sono stati ridestinati solo successivamente alla dotazione di apparecchi per la diagnosi della pandemia in corso. La Farnesina ha poi aggiunto: "Nel frangente attuale, aiutare i paesi a rafforzare i loro sistemi sanitari è nell'interesse di tutti. Quando, nei prossimi mesi, come ci auguriamo, l'Italia sarà uscita dall'emergenza, dobbiamo evitare che l'epidemia ritorni attraverso i normali flussi di persone anche attraverso i nostri cittadini che viaggeranno verso paesi extra Ue e che da questi paesi ritorneranno in Italia.
Infine, non possiamo dimenticare, in questi giorni in particolare, che la solidarietà è sempre stato un cardine della politica estera italiana. Le grandi iniziative di amicizia e vicinanza che stiamo vedendo in questi giorni lo dimostrano. Siamo un grande paese e siamo fieri di questo".
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