Lite nel Lazio. Rocca: "Azzero tutto"

Contesa nel centrodestra sui posti in giunta. Il governatore valuta "l'extrema ratio"

Lite nel Lazio. Rocca: "Azzero tutto"
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Il governo regionale del Lazio non sta attraversando una crisi. E questo nonostante la narrativa alimentata dalla minoranza di sinistra. L'equilibrio nella maggioranza del presidente Francesco Rocca è stabile, e il clima tra i partiti è sereno. Esistono - questo è innegabile - alcune rivendicazioni interne di Forza Italia. Il partito azzurro oggi conta un numero maggiore di consiglieri rispetto all'inizio della consiliatura. E Fi ha ottenuto risultati più che soddisfacenti alle recenti elezioni europee. Per questi motivi, gli azzurri chiedono più spazi, magari a discapito della Lega (ma anche di Fdi, in caso), nella squadra regionale. Rocca ha messo sul tavolo delle proposte. Ora aspetta le risposte. Come il governatore ha già avuto modo di chiarire, rispondendo a una domanda, il ritiro delle deleghe e l'azzeramento della giunta è soltanto «l'extrema ratio». La strada maestra rimane il dialogo. Nel frattempo, i capigruppo di Fdi, Lega e Fi hanno rinnovato la fiducia al presidente. Ieri il Consiglio regionale si è svolto in maniera regolare, con gli azzurri in aula. Nessun problema, ancora, sul raggiungimento del numero legale, dopo l'assenza di Fi in commissione Bilancio di qualche giorno fa. Anzi proprio ieri la stessa commissione ha approvato il bilancio consolidato del 2023. Fi ha fatto sapere che «sbaglia» chi «parla di crisi». Ma ha anche ribadito l'esigenza di essere rappresentata in misura maggiore. Fdi, qualche giorno fa, aveva paventato le urne in caso di mancata soluzione della crisi.

Rocca, ieri, ha confermato la sua vicepresidente. «Ho già nominato Roberta Angelilli quando mi sono insediato e oggi non ho fatto altro che ribadire l'orgoglio di avere un assessore e vicepresidente come lei», ha detto. Sulla dialettica in corso, ha chiarito: «A me sembra panna montata perché in ogni coalizione ci sono dei momenti di confronto, è fisiologico». Poi la rivendicazione su quanto messo in campo in questi mesi: «L'azione amministrativa non si è mai fermata. Siamo andati avanti con la giunta e oggi c'era anche Fi». Infine la raccomandazione rivolta ai partiti di maggioranza: «Su questo dobbiamo imparare dal centrosinistra. Noi dobbiamo essere anche più bravi nella comunicazione perché facciamo un lavoro straordinario senza fermarci, invece passa il messaggio che c'è questa crisi come se fossimo immobili, cosa assolutamente non vera». Ieri Rocca ha partecipato a un convegno della Cisl Lazio. L'accento è stato posto soprattutto sullo sviluppo infrastrutturale della Regione. Il governatore ha definito la Regione come «la casa di tutti i cittadini e delle forze sociali». «Abbiamo il dovere di ricercare soluzioni comuni e condivise, per far sì che i cittadini delle nostre province abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità», ha continuato.

E ancora l'elencazione di una serie d'infrastrutture cruciali per il Lazio: la Tav di Ferentino, la Roma-Latina e la Cisterna-Valmontone. Opere che quella regione aspetta da decenni. Il governatore ha assicurato che, con la collaborazione di tutti e con il sostegno del governo presieduto da Giorgia Meloni, il Lazio non potrà che crescere. Anche perché le ultime maggioranze di sinistra hanno creato «acuite disparità» e «diseguaglianze inaccettabili». Poi la bordata sul caso Stellantis: «Da parte loro - ha detto, riferendosi alla multinazionale - c'è stata una grande presa in giro dell'Italia e dei lavoratori. Dobbiamo difendere il lavoro senza mai più farci prendere in giro».

Le opposizioni, tra cui Pd, Iv, M5s, Azione, Avs e Polo progressista, insistono sull'esistenza di una crisi interna alla maggioranza. Fdi, Lega e Fi sarebbero una «maionese impazzita». La sinistra chiede di tornare al voto. E cerca di agitare le acque, smentendo le rassicurazioni del governatore.

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