La Lombardia resterà zona rossa fino al prossimo 3 dicembre, dal momento che il governo giallorosso intende mantenere in vigore fino a quella data le attuali misure restrittive. La decisione dell'esecutivo ha mandato su tutte le furie Attilio Fontana, che si aspettava una scelta diversa anche alla luce degli ultimi dati epidemiologici relativi alla Regione da lui amministrata. "Nonostante la mia opposizione - ha dichiarato Fontana - il governo intende mantenere in vigore fino al 3 dicembre le attuali misure restrittive e, quindi, lasciare la Lombardia in zona rossa".
Il nuovo Dpcm non fa sconti a chi si aspettava un chiaro allentamento delle misure restrittive. "Nel Dpcm - ha aggiunto il governatore lombardo - sono presenti automatismi secondo i quali la Lombardia è da due settimane pienamente nei parametri previsti per il passaggio in zona arancione".
In altre parole, Fontana si aspettava che la Lombardia uscisse dalla zona rossa per entrare nella fascia arancione entro il 3 dicembre. "Ho fatto presente al governo che, così come si applicano automatismi in senso negativo, gli stessi devono essere attuati quando la situazione migliora. Continuerò a farmi portavoce verso l'esecutivo, anche a nome dei sindaci che hanno espresso il medesimo parere, affinchè la Lombardia, come previsto dagli indicatori, entri in zona arancione prima possibile", ha chiarito il governatore.
La decisione del governo
Netta la conclusione di Fontana, che ha ribdito come "restare in zona rossa" significhi "non fotografare la realtà dei fatti" e "non considerare i grandi sacrifici dei lombardi". Già, perché un paio di giorni fa l'assessore al Welfare della Regione lombardia, Giulio Gallera, aveva sottolineato il progressivo calo dell'indice Rt nel capoluogo lombardo.
Si era parlato di una "situazione in miglioramento" e di un tasso di contagiosità del coronavirus dimezzato rispetto all'enorme soglia del 2,3. "A Milano siamo sotto l'1%, siamo a circa 0,86", aveva spiegato Gallera. Per quanto riguarda l'ingresso della regione lombarda in zona arancione, l'assessore era stato chiaro: "Ci stiamo confrontando con il Governo, non so se partiremo il lunedì 30 o già il sabato 28 novembre".
L'ottimismo degli ultimi giorni è tuttavia evaporato come neve al sole. Il governo, infatti, non sembrerebbe avere alcuna intenzione di forzare i tempi, rischiando di provocare un'impennata dei contagi in uno dei momenti cruciali della pandemia. L'esecutivo giallorosso, insomma, vuole attendere il prossimo 3 dicembre per allentare le misure. Da qui la rabbia di Fontana con il conseguente sfogo del governatore.
Telefonata Fontana-Speranza
In serata Attilio Fontana ha spiegato di aver avuto una conversazione telefonica con il ministro Speranza. "Ho avuto, qualche minuto fa, un confronto schietto e diretto con il ministro Speranza. Entrambi condividiamo che, secondo il modello delle zone predisposto dal governo, la Lombardia abbia tutti i requisiti per passare da quella rossa a quella arancione. Ci siamo lasciati con l'impegno di riaggiornarci molto presto per verificare quella che realmente può essere la data giusta per allentare le misure restrittive nella nostra regione", ha dichiarato il governatore della Regione Lombardia.
"Com'è nel nostro modo ormai consolidato di rapportarci, ci siamo parlati senza tatticismi politici o
retropensieri, ma con il solo intento di far prevalere il bene comune per i nostri cittadini. Sia per quanto attiene alla loro salute, sia per ciò che concerne la situazione economica", ha quindi concluso Fontana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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