«È una pandemia», parola dell'Organizzazione mondiale della sanità. Se fino a 48 ore fa sussisteva ancora il timore nel definire la diffusione del Covid-19, ieri l'Oms è stata chiarissima. «Abbiamo valutato che Covid-19 può essere caratterizzata come una pandemia ha detto in una conferenza stampa a Ginevra il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus - Non abbiamo mai visto una pandemia da coronavirus, questa è la prima. Ma non abbiamo mai nemmeno visto una pandemia che può, allo stesso tempo, essere controllata». Insomma, è un'emergenza mondiale con tanto di certificazione. E l'Oms ora avrà la facoltà di emanare direttive e mandare squadre di esperti nelle nazioni più colpite, sempre nel rispetto della loro sovranità.
«Nelle ultime due settimane, il numero di casi al di fuori della Cina è aumentato di 13 volte e il numero dei Paesi contagiati è triplicato. Ci sono più di 118mila contagiati in 114 Paesi e 4.590 persone sono decedute. In migliaia stanno lottando per la vita negli ospedali. Nei giorni e nelle settimane davanti a noi, ci aspettiamo un ulteriore aumento di casi, di decessi e di Paesi coinvolti», ha spiegato Ghebreyesus. «Siamo profondamente preoccupati dai livelli allarmanti di diffusione e di gravità e dagli allarmanti livelli di mancanza di azione». L'Oms è pienamente consapevole che molti Paesi stanno prendendo sottogamba la diffusione del coronavirus. «Il termine pandemia non va usato con superficialità o a cuor leggero. È un termine che, se utilizzato in maniera errata, può provocare panico non ragionevole o l'ingiustificata rassegnazione come se la lotta fosse terminata, provocando sofferenze e morti evitabili. Siamo grati per le misure che vengono adottate in Iran, Italia e Corea per rallentare il virus e contenere le epidemie. Sappiamo - ha concluso il direttore generale dell'Oms - che queste misure hanno un impatto pesante sulla società e sulle economie, come è accaduto in Cina».
Ieri è arrivato anche il pieno sostegno dell'Europa al nostro Paese. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha diffuso un videomessaggio pronunciato in parte in italiano: «Cari italiani, in questo momento difficile, voglio dirvi che non siete soli. In Europa stiamo seguendo con preoccupazione e ma anche con profondo rispetto e ammirazione quello che state facendo. L'Italia è parte dell'Europa, e l'Europa soffre con l'Italia. In questo momento in Europa siamo tutti italiani».
L'Unione europea ha infatti deciso di mettere finalmente mano al portafoglio. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen in una conferenza stampa a Bruxelles ha annunciato che l'Ue è pronta ad adottare «misure addizionali» per l'Italia.
«Sin dall'inizio della diffusione del coronavirus abbiamo chiesto alla Ue una strategia continentale per mettere in campo misure eccezionali al fine di garantire il diritto più importante dei cittadini italiani ed europei, quello alla salute - ha affermato in una nota Silvio Berlusconi - Finalmente le nostre insistenze hanno avuto esito positivo». Il leader di Forza Italia ha apprezzato le parole di amicizia della von der Leyen.
«Siamo certi - ha aggiunto - che presto anche la Bce, come sosteniamo da tempo, si muoverà in direzione di un supporto al nostro Paese e alle nostre imprese. Se ciascuno farà la sua parte, presto potremo tornare a vivere e riprendere le nostre attività».
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