Crucchi, non scemi. Era prevedibile la pioggia anzi la grandine di disdette agli alberghi del Trentino da parte dei turisti tedeschi: nemmeno oltre il Brennero hanno voglia di rischiare la fine del povero Andrea Papi. Evidentemente lo spettacolo dell'inefficienza italiana è andato in eurovisione. È passato più di un mese dalla morte del giovane corridore per mano, o forse dovrei dire per zanne e per unghie, dell'orsa JJ4, e in Val di Sole serpeggia ancora la paura. Giustamente serpeggia. L'orsa assassina è stata catturata, d'accordo. Ma a parte che agli animalisti più fanatici non è andata giù nemmeno la cattura (non va bene nemmeno che sia ospitata in un centro faunistico dove si sazia di frutta e carne a carico del contribuente: la vorrebbero di nuovo libera di terrorizzare residenti e turisti). A parte questo dettaglio tutti gli altri orsi problematici, come li chiamano i minimizzatori, tutti gli altri orsi pericolosi, come li chiamo io, sono ancora lì a girare intorno ai paesi. Non ne hanno abbattuto uno. Il presidente della provincia Fugatti ci ha provato con apposito decreto ma nei tribunali una legge antiuomo la si trova sempre e, di ricorso in ricorso, ai grilletti è stato proibito di scattare. Questo mentre sappiamo che nella vicina Slovenia ogni anno duecento e passa esemplari finiscono nei piatti dei ristoranti locali, per la gioia dei buongustai. Io che pure ho una casa in Friuli non ho ancora trovato il tempo di sconfinare e assaggiare, e me ne dolgo: ignoro il sapore ma buono o cattivo che sia mangiare l'orso è senz'altro meglio di farsi mangiare dall'orso... Notare che la caccia all'orso è perfettamente legale anche in Croazia, in Bulgaria, in Estonia (dove l'orso è addirittura piatto nazionale), in Finlandia, in Svezia, nazione che fino a ieri sembrava un avanzato modello di civiltà ma che improvvisamente non è più da imitare. Non solo in Italia non sono stati autorizzati i fucili, non sono stati nemmeno autorizzati gli spray antiorso che garantiscono l'incolumità dei visitatori di Yellowstone, negli Stati Uniti, che essendo il parco nazionale più antico del mondo per quanto riguarda il difficile rapporto uomo-orso dovrebbe essere un punto di riferimento... Niente di niente, solo i seguenti consigli da mettere in pratica nel caso di un malaugurato incontro: «Non fare gesti repentini», «Non guardarlo negli occhi», «Parlargli con calma»... Non so se queste ridicole raccomandazioni siano state tradotte in tedesco ma sono certo che in chiunque le abbia lette non abbiano suscitato il desiderio di incontrare un orso per parlargli con calma, bensì di prenotare al mare. Hanno disdetto il soggiorno in Trentino anche i nazionali svizzeri di orientamento, giovani esperti di boschi e forse questo più consapevoli del pericolo.
Più dei nostri animalisti che di regola non vivono sulle Alpi e non vivono di turismo (né di allevamento al pascolo né di raccolta funghi, altre attività economiche stroncate dalla proliferazione ursina). Persone che vivono fuori dalla realtà, chiaro.
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