Più dosi per i Paesi membri e un pass valido anche fuori dalla Ue che consenta quest'estate di viaggiare in sicurezza. L'Europa accelera per uscire dall'emergenza. «È arrivato il momento di aprire», dice il commissario agli Affari Interni, Ylaìva Johansson, spiegando che proprio ieri è stata approvata una proposta perché il green digital pass venga applicato anche ai Paesi extra Ue.
Ma anche se ieri è stato raggiunto un accordo sul certificato verde europeo, che consentirà ai cittadini di muoversi liberamente nei Paesi dell'Unione, dall'Oms arriva un avvertimento che suona come uno stop alla voglia di ripartenza: è ancora presto per riprendere a viaggiare, dice l'Organizzazione mondiale della sanità. Nonostante un calo dei casi pari al 60% in un mese, il direttore regionale per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge, mette in guardia sul fatto che la «pandemia non è ancora finita». A fare paura è la variante indiana, ritenuta «preoccupante» e diffusa finora in almeno 26 dei 53 Paesi europei. La maggior parte dei nuovi contagi, secondo Kluge, avrebbe proprio «un legame con i viaggi internazionali» che rischiano di determinare una nuova recrudescenza dell'epidemia. Per questo non è ancora il momento di preparare le valige e pensare ad un'estate come ai tempi pre Covid. L'Oms raccomanda prudenza e ribadisce il ruolo fondamentale dei vaccini che «sono efficaci contro tutte le varianti esistenti». Per questo è necessario accelerare con la campagna di immunizzazione che, a oggi, registra in Europa numeri ancora insufficienti per mettere in sicurezza fragili e anziani: il 23% della popolazione europea allargata ha ricevuto la prima dose, mentre solo l'11% ha terminato il processo di immunizzazione. Proprio ieri la Commissione europea ha firmato un terzo contratto con BionTech e Pfizer per riservare ulteriori 1,8 miliardi di fiale. Consentirà l'acquisto di 900 milioni di dosi del vaccino attuale e di un farmaco adattato alle varianti, con l'opzione per richiedere fino a un massimo di 900 milioni di dosi aggiuntive, la cui consegna dovrebbe partire dal dicembre 2021 fino al 2023. Pfizer intanto sta lavorando sull'ipotesi di una vaccinazione annuale, come per l'influenza stagionale. «Proseguire l'immunizzazione oltre il 2021 è fondamentale, perché il Covid continua a diffondersi rapidamente in tutta Europa e nel mondo», spiega Albert Bourla, presidente e amministratore delegato dell'azienda farmaceutica.
Nonostante l'Oms scoraggi la ripresa dei viaggi, il green pass europeo sta prendendo forma. Ieri le istituzioni europee hanno raggiunto un accordo sull'Eu Digital Covid Certificate che dal 1° luglio consentirà di viaggiare con più facilità all'interno della Ue provando l'avvenuta immunizzazione con vaccini approvati dall'Ema (per quelli non approvati la scelta se riconoscerli o meno spetterà agli Stati), l'avvenuta guarigione o la negatività ad un tampone. Ma è saltata l'ipotesi di rendere gratuiti i test necessari a ottenere il certificato se non si è vaccinati. La Commissione si è impegnata però a mobilitare 100 milioni di euro nell'ambito del meccanismo di sostegno di emergenza per sostenere la disponibilità di test a prezzi accessibili.
Con il certificato non si farà la quarantena: gli Stati membri si asterranno dall'imporre ulteriori restrizioni di viaggio, come test aggiuntivi o isolamento, a meno che non siano necessarie per salvaguardare la salute pubblica. Notizia accolta con un tweet della presidente Ursula von der Leyen: «Tornano i viaggi facili e sicuri in tutta la Ue».
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