Lukashenko minaccia la Ue. Bomba migranti e stop alle merci

Una condanna a 14 anni di carcere per il suo oppositore politico e la doppia minaccia di aprire le frontiere con l'Unione europea lasciando entrare milioni di migranti e anche di bloccare il transito di merci

Lukashenko minaccia la Ue. Bomba migranti e stop alle merci

Una condanna a 14 anni di carcere per il suo oppositore politico e la doppia minaccia di aprire le frontiere con l'Unione europea lasciando entrare milioni di migranti e anche di bloccare il transito di merci tra l'Europa da una parte e la Cina e la Russia dall'altra. Il padre padrone della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, alza il tiro in risposta alle ultime sanzioni introdotte dall'Unione europea per punire la repressione dell'opposizione e il dirottamento a Minsk di un volo di linea per arrestare il dissidente Roman Protasevich. E si prepara al peggio, facendo la voce grossa per timore di nuovi provvedimenti contro Minsk, dopo la condanna del suo principale avversario politico. L'Unione europea critica come «ingiusta e arbitraria» la pena a 14 anni di carcere ai danni dell'aspirante candidato alle elezioni presidenziali dell'anno scorso in Bielorussia, Viktor Babariko, e ne chiede la scarcerazione «immediata e incondizionata». L'ex banchiere Babaryko, 57 anni, accusato di evasione fiscale e riciclaggio denaro, sconterà la sua condanna in un carcere di massima sicurezza. Era stato arrestato mentre raccoglieva firme per presentare la sua candidatura alle presidenziali dell'agosto 2020, che secondo l'Unione europea non sono state né libere né regolari e quindi prive di legittimità democratica. Ma ora Lukashenko punta a usare la bomba-migranti come arma di vendetta. Con l'escalation verbale e concreta dello scontro, cresce anche la preoccupazione per le mosse del dittatore ai danni dell'Europa.

In una riunione del governo, il presidente ha dichiarato: «Non fermeremo più nessuno», riferendosi ai profughi provenienti da Afghanistan, Siria e Irak, «zone di guerra lasciate per la calda e confortevole Europa», ha ironizzato. Quanto al commercio, Lukashenko ha spiegato: «Ricordate Skoda, Nivea e prodotti di questo tipo? Gli abbiamo detto, ragazzi, grazie e addio». Il primo passo è chiudere il mercato della Bielorussia. Il transito di beni sarà bloccato in un secondo momento: «Lasciamo che i tedeschi facciano arrivare i loro prodotti a e Cina attraverso la Finlandia, o attraverso l'Ucraina».

La battaglia è appena cominciata.

La Bielorussia potrebbe avere un ruolo nell'improvviso afflusso di migranti in Lituania, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sottolineando che i membri dell'Unione europea non sono né «ingenui» né «intimiditi»: «C'è davvero il sospetto che ci sia un ruolo per il regime bielorusso», ha detto Michel in visita alla città di confine lituana di Medininkai.

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