L'ultima balla di Zan: "La mia legge come il taglio delle tasse"

Il paragone tra i due provvedimenti è inopportuno e miope: la vera priorità per il Paese è l'introduzione di liquidità nella tasche delle famiglie

L'ultima balla di Zan: "La mia legge come il taglio delle tasse"

Il dibattito sul Ddl Zan si accende sempre di più. Ma forse a tutto c'è un limite. Il relatore dem del disegno di legge contro la omostransfobia ha paragonato il provvedimento in cantiere con riforma del Fisco e quella sulla Giustizia. Per capire bene di cosa stiamo parlando basta semplicemente leggere con attenzione le parole dello stesso Zan: "Le leggi che riguardano i diritti umani sono importanti tanto quanto quelle su giustizia e fisco perché stiamo parlando della vita delle perone, che vengono discriminate e fatte oggetto di violenza semplicemente perché esistono. È questo un paese civile non lo può accettare".


Le priorità della sinistra

Con tutto il rispetto per la posizione del deputato Zan, molto probabilmente la riforma del Fisco è di sicuro molto più urgente e più utile per il Paese di un provvedimento che introduce tra le altre cose un reato d'opinione. In questo momento, come molte forze politiche hanno sottolineato, soprattutto del centrodestra, la priorità assoluta è quella di inserire liquidità fresca nelle tasche degli italiani.

E l'unico modo per farlo è ricorrendo ad una massiccia riforma del sistema tributario con una sforbiciata chiara sulle tasse in busta paga. Il tutto magari applicando una consistente riforma dell'Irpef che vada a tagliare seriamente il macigno fiscale nel portafoglio delle famiglie. Eppure per Zan le priorità sono ben altre, al punto che, a suo dire, la legge di cui è relatore ha lo stesso identico valore della riforma del Fisco. Non ce ne voglia Zan, ma ci permettiamo di dissentire da questa visione piuttosto egoistica della politica. Le battaglie ideologiche verrà il tempo per farle, ma questo è il tempo dell'emergenza in cui servono provvedimenti economici urgenti, mirati ed efficaci. E su questo fronte, va detto, il governo Draghi sta facendo sforzi importanti che hanno già fatto scordare i disastri dell'esecutivo Conte. Ma se non bastasse questa argomentazione, c'ha pensato proprio Silvio Berlusconi a ristabilire le priorità di questo momento così delicato per il Paese: "Il governo deve realizzare grandi riforme, come quella del fisco, quella della burocrazia e quella della giustizia, non i provvedimenti divisivi come la legge Zan".


La sinistra pensa a Zan e abbandona i lavoratori

Ma sinistra evidentemente hanno una percezione distorta del concetto di "urgenza". Zan infatti non molla e ribadisce la sua fretta per l'approvazione del Ddl lanciano ancora una volta un appello alle opposizioni: "Se loro non facessero ostruzionismo presentando migliaia di emendamenti e non bloccassero i lavori in Commissione la legge sarebbe già approvata".

Insomma per il Pd le famiglie e gli imprenditori che devono rimettere in

moto il Paese possono attendere. L'unico chiodo fisso resta il Ddl che non porterà nemmeno un euro nelle tasche di chi lavora. Eppure un tempo il lavoro era al centro del programma "rosso". Non è rimasto neppure quello...

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