L'ultima trattativa che divide i partiti. E Draghi è pronto a parlare al Paese

Si lavora al decreto. Salvini: "Green pass stupidata pazzesca, è un casino totale". Bufera su Lollobrigida (Fdi): "No al siero agli under 40". Timori per la piazza No-Vax. Il premier potrebbe spiegare il certificato

L'ultima trattativa che divide i partiti. E Draghi è pronto a parlare al Paese

Il sentiero è stretto e scivoloso. Il rischio di finire fuori strada è altissimo. Il presidente del Consiglio Mario Draghi è alla ricerca, forse nella fase più delicata del mandato, di un difficile equilibrio. Da un lato, l'ex numero uno della Bce deve garantire un argine, immediato ed efficace, alla variante Delta, che sta colpendo principalmente le fasce più giovani. Dall'altro lato, l'ipotesi dell'arrivo di una nuova stretta, con l'introduzione dell'obbligatorietà del green pass, per accedere a bar e ristoranti, riaccende la rivolta sociale.

I primi segnali fanno scattare l'allarme: fioccano le disdette. La rabbia degli operatori sale. Il passo verso la piazza è breve. Una trattativa complicata, nella quale si inserisce la spinta dei no-vax, che rischia di azzerare l'incisiva campagna vaccinale portata avanti in questi mesi dal generale Francesco Figliuolo. Il malcontento che cresce sull'introduzione dell'obbligo del green pass diventa una bomba da disinnescare rapidamente. Non si esclude che il capo del governo Draghi possa parlare alla Nazione, tra giovedì e venerdì, dopo il Consiglio dei ministri, in una conferenza stampa, per spiegare agli italiani l'utilità del green pass. Rassicurare. L'obiettivo di Draghi è tenere bassa la tensione. A Palazzo Chigi arrivano le immagini delle rivolte in Francia contro il green Pass voluto da Macron. Ma scorrono anche i filmati della guerriglia di ottobre nella città di Napoli o delle proteste recenti contro il coprifuoco. Si temono focolai di ribellione anche in Italia. E soprattutto il mix micidiale tra i no-vax e commercianti esasperati. I rapporti dell'intelligence italiana confermano i timori per un'ondata di manifestazioni di piazza. «Lo strumento del green pass va introdotto senza forzature», fanno filtrare i più stretti collaboratori del premier. Non bisogna dare la percezione di un'altra stretta, che assesti un colpo mortale alle attività. La trattativa si snoda dentro e fuori il Palazzo. I partiti corrono al posizionamento. Tant'è che basta una dichiarazione, rilasciata da Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera dei Deputati, a Repubblica («Sì, mi sono vaccinato, con Johnson, dopo avere preso il Covid. Ma non consiglierei a nessuno sotto i 40 anni di farlo, perché la letalità è inesistente»), per esser scaraventato nel girone dei no vax. La sinistra parte all'attacco. Lollobrigida ribatte: «Facciamo chiarezza sulle falsità della sinistra e della stampa militante: le bugie hanno le gambe corte. Chi ha più rischi deve correre a fare il vaccino, chi ha sotto i 40 anni, avendo meno rischi, deve riflettere con serenità e se decide di vaccinarsi lo fa per gli altri, un atto di generosità». Ma sul green pass anche la Lega frena: «L'ipotesi di un green pass per i vaccinati è una cazzata pazzesca, che creerebbe un casino totale», affonda Matteo Salvini che rilancia: «Mi rifiuto di vedere qualcuno che insegue mio figlio che ha 18 anni con un tampone o con una siringa. Prudenti sì, terrorizzati no. Il pass serve solo per i grandi eventi, gli stadi, le grandi manifestazioni». Il Pd si affida a Draghi: «Il green pass va fatto, punto. Alla Draghi», dice Enrico Letta a Repubblica.

Fuori dal Palazzo il premier cerca un punto di mediazione con le associazioni di categorie, già sul piede di guerra. «Artigiani e piccoli imprenditori hanno pagato un drammatico prezzo alla pandemia. Ora che, grazie alla campagna vaccinale, sembravamo aver conquistato una quasi-normalità, ecco la doccia fredda della nuova crescita dei contagi, della diffusione di varianti e dell'ipotesi di nuove restrizioni.

Il nostro settore non sopravvivrebbe a una quarta ondata», avverte Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino. Draghi dovrà percorrere velocemente il sentiero, tenendo unito il fronte di governo e scongiurando il fuoco della piazza. Cinque giorni per centrare l'obiettivo.

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