L'ultradestra in strada: "Fuori gli stranieri". E la Merkel condanna le violenze

L'ultradestra in strada: "Fuori gli stranieri". E la Merkel condanna le violenze

Al grido di «Fuori gli stranieri», «Questa è la nostra città» e «Noi siamo il popolo», l'estrema destra tedesca ha bissato le proteste di domenica convocando manifestazioni per il secondo giorno consecutivo a Chemnitz, la città in Sassonia che dal 1953 al 1990 fu chiamata Karl-Marx-Stadt dal 1953 al 1990. All'origine della tensione, la morte di un uomo di 35 anni accoltellato in una rissa. Secondo fonti non confermate la vittima sarebbe stata uccisa da persone di nazionalità non tedesca ma la polizia ha solo dichiarato che la lite ha coinvolto persone «di varie nazionalità».

Promotori della manifestazione sono il movimento xenofobo e islamofobo Pegida e il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), che hanno invitato i sostenitori a radunarsi vicino al luogo della lite. Pegida afferma che il 35enne sarebbe stato accoltellato «mentre tentava di proteggere la moglie».

Testimoni hanno riferito che durante le proteste di domenica, alcuni dimostranti hanno lanciato oggetti contro la polizia, altri hanno inseguito persone apparentemente di origine straniera brandendo bottiglie come armi. La sindaca di Chemnitz, Barbara Ludwig, si è detta «indignata»: «È grave che delle persone possano radunarsi» così e «percorrere la città minacciando della gente», «quelli che si sono radunati senza autorizzazione volevano provocare il caos e seminare la paura».

Sul tema è intervenuta la cancelliera Angela Merkel, che ha condannato e chiesto di condannare «con la massima fermezza» la caccia allo straniero.

«È importante per il governo, per tutti gli eletti democratici e per una vasta maggioranza di popolazione, dire chiaramente che questi raggruppamenti illegali e questa caccia collettiva a persone di apparenza o origine diversa, o ancora i tentativi di seminare odio nelle strade non hanno posto nel nostro Stato di diritto».

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