L'utero in affitto reato universale

Ok del Senato dopo la Camera: ora è legge. Ma l'opposizione infuriata si mobilita

L'utero in affitto reato universale
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«Colleghi maschi di maggioranza, il mio utero non è di Giorgia: è mio e lo presto a chi voglio io!». Il grido da 8 marzo vintage (e un po' lisergico), che viene scagliato nell'aula da una senatrice grillina, è uno dei più surreali momenti clou della giornata. L'emiciclo del Senato si divide tra ilarità e urla, si sfiora la rissa perché i colleghi di partito della pasionaria 5S Lisa Pirro si indignano per i dileggi e strillano «silenzio», mentre quelli di Lega e Fdi scendono agitati dai loro scranni. Si interpongono i commessi, la discussione riprende, a sera si vota: la pdl promossa da Carolina Varchi di Fdi, che dichiara la gravidanza per altri «reato universale», ossia perseguibile anche se compiuta all'estero, diventa legge con 84 voti a favore e 58 contrari.

Una «norma manifesto» inutile e ideologica, visto che in Italia la Gpa è già vietata, accusa l'opposizione. Un'estensione necessaria, sia pur «simbolica», per sventare il «turismo riproduttivo» e il suo «giro d'affari», secondo la maggioranza: «Non sarà reato universale», dice da Fi Pierantonio Zanettin, «ci si limita a punire un cittadino italiano che all'estero ricorra alla maternità surrogata». Di certo il tema è tanto giuridicamente complesso quanto eticamente sensibile, e taglia trasversalmente le aree politiche. Dai cattolici alle femministe, in tanti ieri, nell'aula del Senato, si sono detti nettamente contrari alla pratica della maternità surrogata, anche nei ranghi del centrosinistra. Ma contro la dichiarazione un po' tagliata con l'accetta di «reato universale» l'opposizione si compatta, tanto quanto la maggioranza a suo sostegno. «Se si fa passare il principio che ciò che è reato in un paese può essere perseguito anche in quelli dove invece è lecito, si aprono le porte allo sdoganamento di ayatollah e sharia», ammonisce il capogruppo di Iv Enrico Borghi. «Il reato universale serve ad evitare che il divieto di utero in affitto venga aggirato all'estero da ricchi committenti che sfruttano donne bisognose, in Asia come in Ucraina», dice il capogruppo leghista Massimiliano Romeo. «É la prima volta che sento Romeo difendere le donne ucraine, mi fa molto piacere», ironizza il dem Filippo Sensi, con ovvio riferimento all'invasione russa.

Il presidente dei senatori di Fdi Lucio Malan denuncia: «La giunta di sinistra di Roma ha vietato di separare cani e gatti dai propri cuccioli prima di 60 giorni. Ma le mamme dei bambini non si tutelano». Incalza la sua collega di gruppo Marta Farolfi: «Il figlio di Elton John, separato dalla madre, ha pianto per due anni!». Replica dal Pd Graziano Delrio: «Io sono contrarissimo alla maternità surrogata, ma è già vietata dalla legge 40, questo nuovo reato è solo un vacuo esercizio retorico». Il Pd si divide tra favorevoli e contrari alla Gpa, da una parte Susanna Camusso («Le donne decidono da sole cosa è sfruttamento e cosa no») e Cecilia D'Elia, dall'altra Valeria Valente («Sono contraria alla Gpa in tutte le sue forme perchè credo che rischi di ledere i diritti, la dignità e il corpo delle donne») e Beatrice Lorenzin: «Ma questa legge è del tutto inutile a scoraggiare il mercato sul corpo delle donne: fatevi un giro su Internet, ci sono ovunque pubblicità e offerte speciali. In italiano. Le uniche vittime di questa legge saranno i bambini già nati, senza colpa, con quelle pratiche».

Vota a favore della norma Mariastella Gelmini, recentemente uscita da Azione per approdare in maggioranza:

«Non si può subordinare a un contratto il rapporto tra madri e figli». Raffaella Paita di Iv si dice «contro questo reato inapplicabile», ma anche «nettamente contro la Gpa. Altro che l'utero è mio e sciocchezze simili».

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