Giuseppe Conte è ancora un leader sospeso: il ricorso presentato dal MoVimento 5 Stelle sulla sospensiva del Tribunale di Napoli è stato ricusato. E Lorenzo Borrè, l'avvocato che rappresenta gli ex attivisti grillini che continuano a mettere i bastoni tra le ruote al "nuovo corso" targato ex premier gialloverde e giallorosso, non nasconde più le sue mosse o quasi: pure l'assemblea convocata dai grillini per i prossimi 10 ed 11 marzo, per il legale, è "viziata".
Si tratta dell'appuntamento che, modificando lo Statuto, potrebbe consentire di sbloccare l'impasse. Almeno queste sono le aspettative e le speranze dell'avvocato originario di Volturara Appula.
Il partito fondato da Beppe Grillo, al momento, è senza vertici. Nell'ottica dell'ex "avvocato degli italiani", la convocazione dell'assemblea e le modifiche statutarie sono risolutive. L'avvocato Lorenzo Borrè, però, parlandone con IlGiornale.it, fa sapere che non la pensa come Conte: "Leggo che gli insegnamenti del Tribunale non sono tenuti in debita considerazione da chi persiste negli stessi errori che hanno portato alla sospensione dell'efficacia delle votazioni dell'agosto scorso. Anche la convocazione dell'assemblea del 10/11 marzo presenta a mio avviso vizi sia nelle modalità che nel merito. Oggi da iscritto farò pervenire le mie osservazioni al presidente dell'assemblea e chiederò che siano messe a verbale e tenuto in debito conto. M5S avvisato....".
Nello specifico, Conte ed il MoVimento 5 Stelle, con l'assemblea che si terrà durante la prima decade di marzo, starebbero sbagliando di nuovo. E l'errore sarebbe persistente sia "nelle modalità" sia "nel merito". La suggestione è che la via d'uscita immaginata dall'ex presidente del Consiglio non sia così facile da percorrere come previsto. Borrè, nel corso di tutti questi anni, ha già dimostrato di saper stupire i pentastellati. E non si può escludere, al momento, che neppure la prossima mossa del leader grillino possa risolvere una volta per tutte questa situazione. Sarebbe un ennesimo brutto colpo per Conte, che resterebbe leader "dimezzato".
Borrè ha parlato della vicenda anche con l'Adnkronos: "Le modalità di convocazione dell'assemblea e le modifiche proposte prestano indubbiamente il fianco, entrambi i fianchi direi, a eventuali nuove impugnazioni. Ricordo sempre che non sono io ad impugnare: la mia opera si riduce al patrocinio. Ma se tanto mi dà tanto...". Se in altre circostanze le sorprese del legale sono arrivate in corsa, questa volta Borrè ha voluto avvertire per tempo il MoVimento 5 Stelle di quelli che sarebbero rischi palesi sotto il profilo giuridico.
Al netto di come continuerà questa storia, un dato di fatto è già lapalissiano: il
complesso mondo pentastellato - quello che avrebbe dovuto aprire alla partecipazione continuativa dei cittadini alla vita politica - più che assecondare la democrazia diretta, sembra alimentare le carte bollate.
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