M5s, caos sui rendiconti: chi sono i morosi che affossano il partito

Solo il 12% dei parlamentari del M5s è in regola con le restituzioni. Nella "lista dei cattivi" ci sono14 super morosi che nel corso del 2019 non hanno versato un solo centesimo

M5s, caos sui rendiconti: chi sono i morosi che affossano il partito
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Il Movimento 5 Stelle ha lanciato un ultimatum ai suoi parlamentari: i morosi M5s devono versare le restituzioni mancanti entro domani, l’ultimo giorno dell’anno, a meno che gli inadempienti non vogliano fare i conti con le sanzioni previste dal regolamento del partito.

In base a quanto detto, basterà dare un’occhiata alla citata lista dei morosi nei primi mesi di gennaio per capire chi uscirà dal M5s. Già, perché a tempo debito chi ha intenzione di riempire i bagagli e andarsene dal partito pentastellato – scrive Il Corriere della Sera – lo farà quasi sicuramente con il portafoglio pieno, cioè senza aver versato i vari "balzelli" al sistema Rousseau. Al momento le indiscrezioni parlano di una decina di deputati pronti ad abbandonare la creatura di Beppe Grillo nel corso del primo mese del 2020, mentre altri lo faranno più avanti.

Sia chiaro, nella "lista dei cattivi" ci sono anche "buoni" che intendono ancora far parte del M5s ma che allo stesso tempo contestano "il metodo Casaleggio" e i versamenti. Lo Statuto e il Codice Etico del Movimento parlano chiaro: una parte dello stipendio dei parlamentari grillini è destinato a finanziare attività "a beneficio della collettività" e al mantenimento della piattaforma Rousseau.

Le regole contestate

Calcolatrice alla mano, ogni mese, ciascun pentastellato che siede in Parlamento deve versare al movimento una cifra di almeno 2mila euro – tramite bonifico bancario sul conto di un comitato creato ad hoc – in aggiunta a 300 euro per la gestione dello stesso Rousseau. Dulcis in fundo ci sono i versamenti "volontari", che partono da 1500 euro per Italia 5 Stelle.

Lo stipendio di un deputato è formato da più voci: 5mila euro netti, più 3600 per collaboratori ed eventi e altri 3600 per affitti e diaria, da decurare in caso di assenze. I vertici del M5s ritendono che a un deputato possano bastare 3mila euro per vivere, dunque il resto va restituito o speso per contributi utili alla causa del movimento.

Insomma, una stangata che adesso inizia a star stretta a un discreto numero di grillini, visto che solo il 12% di loro è in regola con il rendiconto e che figurano 14 "super morosi" che nel corso del 2019 non hanno restituito un solo euro al M5s.

Tra morosi e super morosi

Il sito tirendiconto.it offre una panoramica indicativa seppur non del tutto esauriente. Accanto, ad esempio, a tre senatori che non hanno rendicontato niente nell’anno corrente e pochissimo nel 2018 (Vittoria Bogo Deledda, Alfonso Ciampolillo e Luigi Di Marzio) troviamo anche i nomi di sta pagando il dovuto proprio in questi giorni.

Dicevamo dei super morosi: sono quei parlamentari che nel 2019 non hanno ancora restituito un solo centesimo al M5s. Nella lista troviamo 11 deputati (Acunzo, Aprile, Cappellani, Dieni, Fioramonti, Frate, Galizia, Grande, Lapia, Romano e Vallascas) e 3 senatori (Anastasi, Di Micco e Mario Giarrusso). Spazio poi ad altri nomi che non hanno rendicontato diversi mesi: Yana Ehm, Rachele Silvestri, Andrea Colletti, Paolo Lattanzio, Dalida Nesci, Gianluca Vacca.

Le sanzioni

L’ "audit" M5s minaccia maxi multe – di dubbia legalità – per tutti coloro che si rifiutano di pagare.

La situazione inerente alle espulsioni - altra misura prevista - è invece ancora più farraginosa e misteriosa; sappiamo solo che lo scorso giugno erano aperti 109 provvedimenti. Non sappiamo con certezza chi è sotto processo né conosciamo le motivazioni.

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