Grande è la confusione sotto il cielo pentastellato. E la situazione è disastrosa. Dopo il mezzo passo indietro sulla Tav, la figuraccia sulle Olimpiadi di Milano-Cortina, i dissidi tra Di Maio e Di Battista e le infinite polemiche sulla malagestione amministrativa di Virginia Raggi a Roma, per non morire il Movimento 5 Stelle deve fare qualcosa. Se n'è accorto anche Roberto Fico. In un'intervista a Repubblica, il leader dell'ala progressista del M5s invita i colleghi a "tornare a parlarci", se no "finiremo calpestati".
Fico - reduce insieme ai deputati della Commissione Esteri di Montecitorio da un proficuo incontro in Germania con il presidente del Bundestag tedesco, Wolfgang Schäuble, sul caso dell'omicidio al Cairo del ricercatore Giulio Regeni ("Il ritiro del nostro ambasciatore in Egitto è una strada possibile") - chiede al Movimento di cambiare pelle, pena una rapida scomparsa dallo scenario politico. "Se non ridefiniamo presto identità e valori, ad esempio mettendo di nuovo al centro i temi ambientali e la visione di futuro, non capiremo mai qual è il limite da non valicare. E finiremo per essere calpestati", avverte il presidente della Camera, per il quale serve "parlarci tutti dal vivo" in modo da "superare eventuali contrasti. Non hanno mai avuto senso le definizioni di dissidenti o traditori. E non è questione di due mandati o meno, di un asse tra Di Battista e Casaleggio o tra Fico e Di Maio".
Secondo il presidente della Camera, non è più il tempo delle polemiche a distanza. E a proposito di quanto detto da Di Maio sulla necessità che "ognuno" debba "stare al proprio posto" (in risposta alle critiche dell'amico-nemico Di Battista), Fico aggiunge: "Oggi abbiamo una responsabilità di governo che dobbiamo sentire, così come io ne ho una istituzionale. Ma bisogna trovare un luogo idoneo appropriato per dire tutto quello che non va: questa cosa non è più procrastinabile perché ne va della vita del progetto del Movimento".
Infine un commento sulla questione Regeni, tornata in auge dopo la decisione del governatore leghista Fedriga di ritirare lo striscione dal balcone del palazzo della Regione Friuli Venezia-Giulia: "Bisogna stare attenti a non dare un messaggio opposto a quel che sta facendo il Parlamento anche con l'istituzione della commissione di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. I simboli sono importanti, ancora di più in questa fase, ancora di più nella sua regione", la conclusione di Fico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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