"Il M5S è insofferente". E Grillo benedice lo strappo di Conte

Il comico genovese approva la linea di Conte sul decreto Aiuti: "Grillo ha capito che la base è insofferente né più né meno di noi parlamentari"

"Il M5S è insofferente". E Grillo benedice lo strappo di Conte

Il blitz a Roma di diversi giorni fa aveva lasciato il caos totale nel Movimento 5 Stelle, alle prese con la scissione innescata dall'addio di Luigi Di Maio e la fuga di circa 60 eletti verso il nuovo gruppo Insieme per il futuro. Ma adesso lo strappo al Senato potrebbe rasserenare gli animi interni, almeno per poche ore: fonti M5S fanno sapere all'Adnkronos che Beppe Grillo sarebbe "in linea totale" con Giuseppe Conte e il pugno duro adottato oggi al Senato.

L'ok alla linea Conte

In questi giorni il comico genovese ha continuato a sentire i suoi e in particolar modo l'ex presidente del Consiglio. Cosa lo ha spinto a sposare la mossa di Conte? Il malumore diffuso tra i parlamentari e gli elettori è stata la motivazione che ha portato alla svolta tra gli ambienti 5 Stelle. "L'insofferenza toccata con mano nel blitz a Roma ha capito che non ne potevamo più. E anche la base", spiega un volto noto del Movimento.

Grillo si sarebbe mosso su due piani ben specifici: da una parte viene fatto notare che "ha fiuto", dall'altro che ha avuto un "occhio attento" sui commenti rilasciati dalla base pentastellata sui social. Dunque il sentimento negativo predominante sulla rete avrebbe portato alla virata: "Ha capito che la base è insofferente né più né meno di noi parlamentari".

Ma i piani dei vertici del M5S sono stati mandati al tappeto. Il Movimento aveva annunciato il non voto alla fiducia al decreto Aiuti, garantendo però la volontà di continuare a sostenere l'esecutivo Draghi. Tuttavia l'ipotesi elezioni anticipate, paventata da Matteo Salvini ed Enrico Letta, ha messo i grillini con le spalle al muro: con la possibile crisi di governo non sarà possibile recitare nei panni di opposizione mentre si tengono i piedi nella maggioranza.

Il blitz nel caos

Grillo, dopo la visita a Roma, non aveva fatto mancare alcune considerazioni. Ragionamenti che hanno toccato lo stato in cui ha trovato la sua creatura politica dopo la scissione e la travagliata leadership di Giuseppe Conte. "A Roma non ho visto entusiasmo, non c'era più. Dobbiamo ritrovarlo, altrimenti il Movimento è fottuto...", sarebbe stato - secondo l'Adnkronos - il senso del discorso con alcuni fedelissimi.

Proprio nelle scorse settimane era spuntata l'ipotesi dell'appoggio esterno, su cui però lo stesso Grillo aveva nutrito più di qualche gruppo.

Il blitz nella Capitale aveva provocato anche tensioni forti, in seguito alle voci sulle presunte telefonate del premier Mario Draghi al comico genovese per chiedere di mettere all'angolo Conte. Indiscrezioni smentite da Palazzo Chigi e dal presidente del Consiglio, ma che hanno infuocato gli animi e hanno contribuito a far salire il livello di gelo tra Conte e Draghi.

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