M5S, Di Maio ad Harvard: le critiche dei ricercatori

Il benvenuto non è stato certo dei più calorosi. Il moderatore, Archon Fung, ha spiegato che la prestigiosa Università "ha ricevuto proteste"

M5S, Di Maio ad Harvard: le critiche dei ricercatori

L'avventura di Luigi Di Maio ad Harvard non è proprio cominciata col piede giusto. Il primo passo falso del "Prof" arriva su Facebook dove nel post in cui annuncia la sua presenza nella prestigiosa università americana gli scappa un apostrofo di troppo dietro a "un'intervento". Svista? Qualche ora dopo, in piena valanga di commenti al post che segnalavano l'errore, l'apostrofo è scomparso e così Di Maio con qualche piccolo imbarazzo in meno si è presentato ad Harvard. Ma anche durante il suo intervento non è certo mancato qualche momento di "gelo", ovvero proprio nel momento in cui la parola è passata ai ricercatori presenti in aula. Qualcuno ha preso il microfono e ha fatto notare come "i cosiddetti uomini nuovi del movimento non possiedano una preparazione adeguata".

Il benvenuto non è stato certo dei più calorosi. Il moderatore, Archon Fung, ha spiegato che la prestigiosa Università "ha ricevuto proteste" perché "finora non era mai stato invitato un populista di destra...". A un medico, che ha puntato il dito contro la scarsa preparazione culturale di Di Maio e dei 5 Stelle in generale, il vicepresidente della Camera ha replicato così: "Penso di essere uno di quelli che rappresentano una forza politica che voleva avere più tempo per formarsi, per crescere, per provare a governare questo Paese. Ma visto che gli 'esperti', quelli preparati, lo hanno ridotto in queste condizioni, non ha tempo per riuscire a organizzarsi con lentezza e per questo molti di noi hanno lasciato la vita che facevano e hanno deciso di impegnarsi in prima persona per provare a cambiare le cose". "Non ci sto - ha poi rimarcato Di Maio - a far passare il Movimento 5 Stelle per una forza politica che non ha preparazione. Può non avere esperienza, ma il nostro obiettivo è coinvolgere le migliori risorse del Paese e metterle al servizio di un progetto comune".

E Di Maio comunque ha anche raccolto qualche parere positivo con le parole di Francesco Erspamer (Professor of Romance Languages and Literatures ad Harvard): "Dopo vent'anni di cazzari - scrive Erspamer - preoccupati solo di sembrare di successo (e, peggio, convinti che il successo sia l'unico valore), finalmente un discorso politico, in cui si fanno proposte e si ammettono le difficoltà che si incontreranno, il tutto esposto con competenza e una pacatezza ormai inconsueta in Italia".

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