L'ultimo clamoroso caso, in un ufficio postale, aveva destato grande scalpore. Una donna era stata redarguita, in un ufficio postale, mentre allattava al seno il proprio figlio. Dopo le sue proteste il direttore dell'ufficio le aveva fatto presente che, per regolamento, non era consentito, a meno che l'allattamento non avvenisse tramite biberon. Un divieto talmente assurdo da non passare inosservato. Coinvolgendo anche la politica, che ha manifestato il proprio sdegno. Oggi il ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha attuato una misuira per correre ai ripari.
Per difendere il diritto delle madri di allattare al seno ovunque si trovino, anche in un ufficio pubblico, il ministro ha emanato una direttiva, rivolta a tutte le pubbliche amministrazioni, affinché assumano azioni positive, comportamenti collaborativi o comunque non adottino comportamenti che ostacolino le esigenze di allattamento. In altre parole, basta divieti "assurdi" alle mamme che allattano i propri figli.
L'allattamento, si legge sul sito della Funzione pubblica, è un diritto fondamentale dei bambini e le madri devono essere sostenute nella realizzazione del desiderio di allattare.
Tale diritto, inoltre, è riconosciuto dalla legislazione comunitaria e nazionale. La direttiva 2006/141/CE richiama il principio della promozione e della protezione dell'allattamento al seno e la necessità di non scoraggiare la stessa pratica. Pertanto d'ora in avanti basta discriminazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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