Malumori azzurri in Lombardia E Berlusconi attende i sondaggi

Forza Italia vorrebbe più cautela e rilancia la Gelmini. Romani: "Sarebbe un ottimo presidente"

Malumori azzurri in Lombardia E Berlusconi attende i sondaggi

Roma - Roberto Maroni spariglia, annuncia la sua scelta di vita, fa un passo di lato, mette a disposizione la sua «esperienza di governo» per futuri incarichi ed entra ufficialmente nel novero delle «riserve della Repubblica», un ruolo solitamente appannaggio esclusivo di esponenti del centrosinistra.

Una mossa da pokerista che spiazza avversari e compagni di viaggio e provoca turbolenze e sommovimenti sia nella Lega che in Forza Italia, soprattutto per la scelta, già annunciata dal Carroccio, di voler puntare su Attilio Fontana. Gli azzurri avrebbero preferito maggiore cautela prima dell'ufficializzazione del possibile successore di Maroni, testando altre candidature. Anche per questo motivo Forza Italia ha rilanciato il nome di Mariastella Gelmini. «Sarebbe un ottimo presidente della Lombardia», osserva Paolo Romani. Lo stesso Berlusconi ha preferito dire no a un incontro già nella giornata di ieri con il candidato in pectore messo in campo dalla Lega. Prima di vederlo vuole valutare alcuni sondaggi che dovrebbero essergli recapitati entro le prossime ventiquattro ore. Di certo il partito azzurro considera l'opzione Fontana come una sorta di sacrificio. La rinuncia di Maroni, infatti, non rende più così scontata una vittoria del centrodestra in Lombardia, centrodestra che pure resta nettamente favorito.

«Siamo rimasti spiazzati» spiegano esponenti lombardi di Fi. «Eravamo in una posizione di forza e ora rischiamo di dover rincorrere a 60 giorni dal voto, dovendo ricostruire tutto da zero. Peraltro con la Gelmini in campo oltre che vincere, rischieremmo di prendere più voti della Lega». Perfino tra i parlamentari vicini a Salvini c'è chi non nasconde qualche perplessità, così come i maroniani che temono di perdere il loro riferimento sul territorio. Tuttavia nel Carroccio l'obiettivo di una vittoria netta viene considerato alla portata e questa sarà la linea ufficiale che verrà perseguita.

Fontana nei prossimi giorni incontrerà gli alleati per chiudere l'intesa. Il suo al momento, spiegano, è una sorta di incarico da «presidente incaricato» a cui le forze politiche del centrodestra dovranno offrire il loro appoggio. L'approccio equilibrato e dialogante di Fontana di queste prime ore è stato, comunque, apprezzato dagli alleati. Nella partita, quale moneta di scambio, non è escluso che possa finire la ripartizione dei collegi con Forza Italia che rivendicherebbe una quota maggiore rispetto a via Bellerio, sia alla luce dei sondaggi a lei favorevoli, sia per ammortizzare questo «sacrificio».

Di certo la novità della rinuncia di Maroni e la necessità di avere tempi più lunghi per valutare profilo e appeal del possibile successore ha convinto le forze del centrodestra a rinviare di un giorno i tavoli su programma e candidature, inizialmente fissati per la giornata di oggi, per presentarsi a quell'appuntamento con le idee più chiare sullo scenario complessivo. Non ci sarà, comunque, alcuno strappo. Semplicemente «si valuterà insieme quale sia il candidato capace di portare maggiore consenso alla coalizione».

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